Genova – Il picco del contagio e dei decessi sembra ormai raggiunto in Liguria e l’emergenza coronavirus non accenna a rallentare. Qualche elemento nei grafici numerici sembrerebbe indicare qualche segnale positivo, da confermare entro questa settimana, ma la situazione resta particolarmente delicata e, oggi più che mai, la differenza la possono fare i liguri restando a casa il più possibile, evitando ogni occasione di possibile contagio e rispettando gli obblighi di legge.
“Siamo nella fase di maggior crescita ed espansione della sanità ligure – spiega il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – il numero dei contagi sta crescendo ancora, purtroppo, ma abbiamo lavorato per garantire posti di terapia intensiva e nei reparti di media intensità sufficienti in tutti i presidi ospedalieri. Tutta la sanità ligure soffre ma resiste, fornendo cure adeguate a chi ne ha bisogno. La nostra capacità di reazione è adeguata ma la nostra risposta non può essere infinita: il mio appello in queste giornate cruciali è rispettare rigorosamente gli obblighi di legge sulla permanenza al domicilio perchè da questo dipende la vita di tanti nostri concittadini. Il sistema tiene, grazie a chi sta in prima linea rischiando molto del proprio: ognuno deve fare il proprio dovere che, salvo per chi deve lavorare, è quello di stare a casa”.
“Stiamo anche aumentando le disponibilità di posti in strutture destinate a ‘dimissioni protette’ da ospedali o a quarantene di persone che non necessitano di cure ospedaliere – aggiunge Toti – Domani ci verrà consegnata la nave ospedale di Gnv dove, da lunedì, saranno attivati i primi 25 posti”.
Circa la videoconferenza con il governo, il presidente ha spiegato che “l’Istituto Superiore di Sanità ha espresso parere contrario all’utilizzo di test sierologici per contenere e comprendere i flussi dell’epidemia. Sull’utilizzo dei tamponi, ha stabilito alcune priorità circa le categorie da sottoporre a questo accertamento.
“Per quanto ci riguarda – ha spiegato Toti – la nostra capacità di analisi è aumentata da uno a quattro laboratori ma è aumentato anche il numero di malati”.
La vicepresidente Viale ha poi sottolineato che “il meccanismo che è stato attivato in Liguria fin dal 31 gennaio per attrezzare il nostro sistema sanitario si è dimostrato una punta avanzata nel Paese nella lotta al coronavirus: oggi esiste un unico ospedale ligure che deve accogliere tutti coloro che sono affetti da Covid-19 e hanno bisogno di un ricovero. Questa è la sfida che ha comportato uno stravolgimento del sistema, accolto con il massimo sostegno da sindaci e residenti”.
Circa il numero verde 800 938 883 attivo da ieri “ha già ricevuto circa mille telefonate per informazioni su questioni organizzative, logistiche o sui nuovi adempimenti legati al coronavirus. In caso di problemi di salute bisogna invece chiamare il 112 o il proprio medico di famiglia”.
L’assessore Giampedrone ha spiegato che “da oggi pomeriggio da Rsa di Viale Cembrano con i suoi 50 posti complessivi ha iniziato ad ospitare persone in ‘dimissione protetta’ dagli ospedali genovesi. Domani effettueremo un sopralluogo sulla nave ospedale ormeggiata in porto a Genova che sarà operativa da lunedì prossimo”.
Per quanto riguarda le mascherine, Giampedrone ha spiegato che “dopo la consegna, domani mattina, i Dpi saranno smistati dall’Ospedale Policlinico San Martino a tutte le strutture ospedaliere. Venerdì arriverà un ulteriore carico da 80mila Dpi che compongono il carico da 1 milione ottenuto sempre grazie alla rete logistica costruita con la Cina. Questo dovrebbe consentire al sistema sanitario di tornare a galla. Dalla prossima settimana contiamo di attivare un flusso costante che ci consentirà alla Protezione civile di distribuire questi materiali anche ai Comuni per chi lavora nei servizi pubblici”, ha concluso.