Savona – Riprendono questa mattina, nel porto di Savona, le operazioni di sbarco dei passeggeri della Costa Luminosa, la nave da crociera sulla quale si sono registrati diversi casi di contagio da coronavirus.
Secondo quanto previsto scenderanno tutti i passeggeri, italiani e stranieri, che possono tornare alle loro abitazioni per terminare il periodo di isolamento obbligatorio o essere curati negli ospedali. Per loro verranno organizzati, come già ieri per chi è sceso, speciali viaggi organizzati in modo da raggiungere le abitazioni in sicurezza ma, soprattutto, senza entrare in contatto con altre persone.
Resta però da chiarire il “giallo” delle 188 persone che resteranno a bordo insieme all’equipaggio, per un totale di oltre mille persone. Si tratta di passeggeri che non possono rientrare nei rispettivi paesi di appartenenza poiché i voli aerei sono di fatto bloccati a terra.
La Regione Liguria ha infatti più volte dichiarato, attraverso i suoi vertici istituzionali, che la Costa Luminosa non potrà effettuare il periodo di quarantena nel porto di Savona mentre con la situazione in atto, dovrà necessariamente attendere che venga individuato un porto o una sistemazione idonea a gestire una eventuale epidemia a bordo.
L’esperienza della nave da crociera bloccata in Giappone, infatti, ha insegnato che quella di bloccare passeggeri e personale a bordo non è una buona idea e rischia di estendere il contagio velocemente.
Una situazione che la Liguria, alle prese con l’emergenza coronavirus e con il picco dei contagi previsto per la prossima settimana, non è in grado di sostenere.
Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha dichiarato ieri che “l’obiettivo concordato con tutti i soggetti coinvolti in questa emergenza legata alla Costa Luminosa, è arrivare da domani sera (questa sera per chi legge) con un migliaio di persone a bordo, in gran parte membri dell’equipaggio oltre a 188 passeggeri residenti in Paesi esteri non raggiungibili a causa del blocco dei voli. Queste persone saranno gestite dalla task force nazionale sanitaria e di protezione civile, senza gravare in alcun modo sul sistema sanitario ligure, già fortemente sotto pressione”.