Genova – Tre metri di distanza tra un ombrellone e l’altro. E’ la proposta studiata dalle associazioni dei balneari e dalla Regione Liguria per affrontare il coronavirus durante l’estate e, nel contempo, non danneggiare in modo irreparabile i gestori degli stabilimenti di spiagge dalle dimensioni ben diverse da quelle della riviera romagnola.
“Abbiamo incontrato in videoconferenza le associazioni di categoria dei balneari e le Camere di commercio – spiega Marco Scajola, assessore regionale al demanio – Abbiamo raggiunto un accordo e sottoscritto un documento per permettere agli stabilimenti di riaprire e lavorare, mantenendo le condizioni di sicurezza, cioè un distanziamento di 3 metri tra un ombrellone e l’altro, distanza misurata partendo dalle due aste piantate nella sabbia, e una distanza sempre di 3 metri tra una fila e l’altra. Questo protocollo, concordato con le associazioni, verrà validato dal comitato tecnico scientifico, composto da figure sanitarie, che verrà varato nei prossimi giorni”.
“Nel documento – aggiunge Scajola – è prevista una distanza minima di un metro e mezzo per le attrezzature da spiaggia non situate nella postazione con l’ombrellone, ad esempio i lettini. Ovviamente – sottolinea – sono previsti tutti i protocolli di igienizzazione e sicurezza previsti a livello nazionale per garantire la salute delle persone. Si tratta di misure di buon senso, che contemperano le necessità di garantire la sicurezza con quella delle imprese di lavorare”.
“L’accordo raggiunto oggi – conclude l’assessore – ha voluto in ogni caso ribadire il fondamentale ruolo degli stabilimenti a livello economico e turistico per la nostra regione, come anche la possibilità che queste strutture possano offrire un servizio in sicurezza per i cittadini”.