Savona – Dimesso dall’ospedale San Paolo dove era stato portato dai familiari, un anziano di 86 anni in stato confusionale è stato dimesso e si è perso.
E’ quanto denuncia una famiglia savonese e riporta il quotidiano “La Stampa” che oggi pubblica la vicenda anche on line.
In una lettera i familiari raccontano di aver accompagnato il congiunto, in preda ad una crisi di ansia e in stato di forte agitazione, per una visita al pronto soccorso dell’ospedale savonese e poi, tornati a riprenderlo, avrebbero scoperto che l’anziano era stato dimesso senza avvisarli ed era “irreperibile”.
Sarà una doppia indagine, interna all’ospedale e delle forze dell’ordine, ad accertare cosa sia realmente successo a Ferragosto nell’ospedale San Paolo e se siano stati rispettati tutti i regolamenti sulla custodia delle persone in età avanzata.
Di certo, per la famiglia che ha segnalato l’accaduto, una giornata da dimenticare.
L’anziano, infatti, è rimasto “introvabile” per diverse ore e solo quando ha risposto al cellulare i familiari sono riusciti a ritrovarlo. Non prima di aver fatto scattare le ricerche delle forze dell’ordine.
Nel giorno di Ferragosto la famiglia avrebbe accompagnato l’anziano al Pronto Soccorso per una forte crisi di ansia e con la pressione molto alterata. Affidato alle cure del personale del reparto, però, non sarebbe stato consentito l’accompagnamento da parte di un congiunto come prevedono le normative vigenti. Una scelta dettata, sembra, dall’emergenza coronavirus.
Intorno all’ora di pranzo i familiari sono stati avvisati che i controlli medici sarebbero andati avanti ancora a lungo e così hanno scelto di tornare a casa per pranzare e poi tornare.
Al ritorno, però, l’anziano non si trovava più in ospedale ma sarebbe stato dimesso in assenza di accompagnatore.
Comprensibile lo spavento dei familiari quando, chiamando sul cellulare, l’uomo non ha dato risposta. Subito sono scattate le ricerche anche con l’allarme lanciato alle forze dell’ordine.
Fortunatamente l’emergenza è rientrata quando il pensionato ha risposto al cellulare ed è riuscito a fornire elementi utili a ritrovarlo in città, dove avrebbe vagato a lungo in stato confusionale.
Ora la famiglia chiede che venga accertato se siano stati rispettati tutti i “protocolli” e se sia giusto o meno che un anziano di 86 anni, in stato confusionale, venga dimesso senza contattare la famiglia.