Genova – Non si placa l’ondata di reazioni all’annuncio, dato via carta stampata, della decisione del virologo Matteo Bassetti di lasciare la città in cui vive e lavora perché “vittima di attacchi personali”.
Anche la commentatrice social e giornalista Selvaggia Lucarelli ha ironizzato sulle parole di Bassetti e, dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, ha commentato la notizia gettando la proverbiale benzina sul fuoco.
“Questa proprio non ci voleva – scrive Selvaggia Lucarelli – Non bastavano la malattia, la sanità in crisi, l’economia paralizzata, l’incertezza sul futuro, i lockdown totali sempre più imminenti. Ora un’ altra tragedia si abbatte sull’umanità: il professor Matteo Bassetti minaccia di andar via da Genova perché è offeso, i genovesi lo trattano male”.
Secondo Lucarelli il professor Bassetti sarebbe (ironicamemente) vittima di irriconoscenza.
“Anziché essere grati – scrive Selvaggia Lucarelli – questi genovesi, al professore che li ha tranquillizzati per mesi convincendoli del fatto che la seconda ondata al massimo sarebbe stata quella su Voltri col Libeccio, si mettono pure ad avercela con lui. Lui che “Il Covid c’è ancora qualche caso grave sporadicissimo, ma ormai è diventata veramente molto simile a una forma influenzale”, che “Non c’è stata una seconda ondata di Coronavirus, si tratta di una coda, peraltro prevedibile”, che “Mi chiedo, è il caso di fare tanto ‘sciato’, come si dice a Genova, tutto questo casino, per una quantità di gente asintomatica?”, che “È da maggio che non arriva un paziente in rianimazione. Le discoteche? Si può ballare con le mascherine. E a settembre tutti a scuola!”.
Selvaggia Lucarelli ironizza sulle parole, pubblicate dal quotidiano genovese Il Secolo XIX . nelle quali descrive la città come ingrata e astiosa nei suoi confronti e annuncia che, appena l’emergenza coronavirus sarà finita, deciderà di andarsene altrove.
“Davvero, io non so perché questi genovesi non siano grati al talento ai confini del divinatorio del grande Professor Bassetti – prosegue Lucarelli – Al capitano che è rimasto saldo al timone mentre tutto il resto del paese affondava con gli Schettino della virologia, con i Galli, con i Crisanti, con tutti quei cazzari che continuavano a dire “Il virus non è cambiato”, “Il virus tornerà”, “Minimizzare è pericoloso”.
A proposito del coronavirus e della pandemia, la giornalista scrive: “fa bene, Bassetti, a dire che è un problema di cattiva comunicazione. Che è colpa degli esperti che fanno terrorismo, dei gufi che profetizzavano sciagure, degli allarmisti del Covid, dell’informazione che crea panico. Poi la gente si lascia suggestionare. Affolla i pronto soccorso. Addirittura muore”.
Nel suo commento, Lucarelli ironizza anche sulle dichiarazioni di Bassetti a proposito delle offerte di lavoro che avrebbe già avuto.
“Ricevo ogni giorno offerte di lavoro, potrei andare dove voglio – spiegava Bassetti sulle pagine de Il Secolo XIX – Arrivati a questo punto o mi rassegno alla mediocrità oppure me ne vado, col dispiacere nel cuore”.
“In effetti non ha specificato il tipo di offerte di lavoro ricevute – ironizza Selvaggia Lucarelli – io per esempio ho il kebabbaro sotto casa che proprio giorni fa mi diceva “Come mi piacerebbe far affettare l’aglio per il kebab a quel professore di Genova!”. Posso dunque testimoniare che sì, se lo litigano. E poi lo avrete letto, è stato nominato coordinatore gestione pazienti Covid per il Ministero della Salute. Mi pare giusto. Vuoi non premiare chi il 23 agosto, con commovente, impressionante lungimiranza, diceva: “Ecco un dato che tutti aspettavamo e che alcuni di noi avevano ampiamente previsto già tre mesi fa. Dopo la carica virale ridotta, ecco la dimostrazione che il SARScoV-2 è mutato!”? Vuoi non premiare chi, tra gli esperti, conta il maggior numero di pubblicazioni su Instagram di selfie?
Sulla destinazione di Bassetti, in partenza da Genova, Lucarelli lancia l’affondo finale: “se solo mi facesse la cortesia di non venire a Milano, ecco, gli sarei grata. Mica per altro. Abbiamo già Gallera, Fontana, Zangrillo e la zona rossa. Direi che a sciagure siamo già a posto così, grazie.”