Genova – Ancora guai per le piste ciclabili tracciate in diverse vie della città e sempre più oggetto di contestazione da parte dei genovesi e degli stessi ciclisti. Sarà infatti cancellata la parte tracciata in fondo a via Fiume, alla confluenza con via XX settembre.
A contestarla il personale di AMT che ha segnalato al Comune di Genova ed in particolare all’ufficio che si occupa di tracciare le piste ciclabili, la pericolosità del tracciato che passa in un punto in cui gli autobus, svoltando in via XX settembre, potrebbero travolgere i ciclisti.
A seguito dell’analisi (???) il Comune avrebbe già comunicato ad AMT di voler cancellare la pista in quel tratto e di voler studiare un nuovo percorso.
Mentre i genovesi si interrogano sui social su quanto sta avvenendo in città, con piste che appaiono e scompaiono o che vengono rimosse per “pericolosità”, si infiamma il contrasto tra automobilisti e ciclisti dopo l’invito di un gruppo Facebook di denunciare, segnalando con foto e filmati, le violazioni ai danni delle ciclabili.
Nel gruppo appaiono liste di numeri di telefono di sezioni della polizia locale e indirizzi email ai quali, secondo gli organizzatori della campagna, dovrebbero essere inviate le denunce e le segnalazioni.
Un provvedimento che, secondo quanto dichiarato dal gruppo, sarebbe stato “suggerito da assessori e polizia locale”.
Feroce la replica dei gruppi social che invece lamentano l’inutilità e la pericolosità delle piste ciclabili: “anche noi vorremmo poter segnalare abusi come ciclisti che passano con il rosso, viaggiano contromano o sulla Sopraelevata o, ancora posteggiano le bici ovunque e senza criterio, ma noi non possiamo fare nulla perché i ciclisti non hanno targa e nessun segno di identificazione”.
Ad osservare l’evolversi della situazione i genovesi che hanno visto, solo nell’ultima settimana, cancellare un tratto di pista ciclabile in corso Italia, all’altezza del forte di San Giuliano, per una presunta diatriba (smentita dall’Arma) sulla pericolosità dell’uscita di mezzi di emergenza a velocità sostenuta su un percorso di passaggio per famiglie in bici e la rimozione della pista ciclabile tracciata “per errore” al centro della corsia del controviale di corso Torino.