Genova – Fermato e multato per 5mila euro per aver venduto, senza licenza, pacchetti di fazzoletti nel sottopasso di piazza Corvetto. E’ quanto è successo a Mohamed, cittadino del Marocco, in Italia senza alcun problema da almeno 10 anni.
Il venditore ambulante, garbato e molto conosciuto nel centro cittadino, è stato fermato dalla polizia locale e sanzionato per 5mila euro per aver venduto senza licenza i suoi faccoletti.
Mohamad non ha fiatato, spaventato per l’effetto che il mancato pagamento potrebbe avere sul suo permesso di soggiorno visto che vive in Italia da 10 anni senza alcun problema ma di certo non può pagare quanto dovuto allo Stato per le sue condizioni di indigenza.
Alcuni passanti, intervenuti in sua difesa, hanno condiviso la sua storia facendo scattare una raccolta di beneficenza da parte delle tante persone che pensano che la sanzione sia ingiusta perché colpisce una persona benvoluta e in condizioni di evidente necessità che si “arrangia” con un lavoro che certamente non causa problemi alle attività della zona.
Il tam tam sui social hanno già permesso di raccogliere parte della cifra dovuta dal venditore abusivo ma c’è anche una richiesta al sindaco Bucci affinché la sanzione possa essere ridotta se non addirittura cancellata.
“Una sanzione magari corretta nel rispetto delle normative – spiegano gli amici di Mohamed sui social – ma che una persona in difficoltà economica non può pagare e rischia di attivare un circolo vizioso che potrebbe far ritirare il permesso ad una persona che ormai vive e lavora in Italia da più di 10 anni”.
“Del resto – scrivono gli organizzatori della petizione sui social – se Muhamed avesse i 5mila euro per pagare la sanzione non sarebbe per strada a vendere fazzoletti”.
Solo poco tempo fa un caso analogo ha mobilitato il quartiere di Molassana dove un venditore ambulante di mimose era stato sanzionato per 5mila euro per aver venduto fiori senza licenza.
Anche in quel caso una protesta sui sociale aveva scatenato una raccolta di fondi per evitare al venditore di finire nei guai perché impossibilitato a pagare la sanzione.