Genova – Si torna a parlare di possibili commissariamenti per affrontare l’emergenza autostrade in Liguria. A ribadire che l’eventualità non è esclusa è lo stesso ministro delle Infrestrutture e Mobilià sostenibili Enrico Giovannini che, rispondendo in aula del Parlamento al question time ha ribadito che la commissione competente su Autostrade non esclude “futuri commissariamenti”.
Per la sicurezza dei trasporti e dei cittadini, insomma, la concessionaria delle autostrade potrebbe essere “commissariata” e dover rendere conto ad un incaricato del Governo delle sue attività di controllo e di ispezione.
Giovannini ha spiegato che “sono in corso diversi interventi di riqualificazione incentrati in particolare su viadotti, ponti, gallerie ed è su questi temi che il Ministero ha dato linee guida molto rilevanti e verifica che i concessionari le mettano in pratica”.
Per il Ministero si tratta di una “priorità importante, anche nella discussione con la competente commissione anche in vista di futuri commissariamenti“.
Il ministro delle Infrastrutture ha anche evidenziato che è “su specifica richiesta del ministero” che i concessionari di Autostrade hanno avviato indagini per accrescere la sicurezza e devono programmare gli interventi per ridurre al massimo il disagio all’utenza.
Ieri, in una nota diffusa da Autostrade per l’Italia (ASPI) è stata confermata la “piena collaborazione con il Ministeto delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (MIMS) ed in particolare per la “gestione” dell’emergenza del viadotto Valle Ragone sull’autostrada A12 Genova – Livorno.
“Autostrade per l’Italia – si legge nella nota – su tutta la propria rete e per quanto riguarda lo specifico caso del viadotto Valle Ragone sull’autostrada A12 ha sempre agito nella massima correttezza tecnica. Con spirito di trasparenza, ASPI evidenzia che lo scorso ottobre i progettisti esterni incaricati della verifica dell’opera non hanno evidenziato la necessità di provvedimenti limitativi con effetto immediato, in quanto il viadotto garantisce una resistenza alla frenatura dei mezzi pesanti ben tre volte superiore ai requisiti della norma con cui è stato progettato negli anni ‘60 (mentre la nuova normativa per i viadotti di nuova costruzione prevede un adeguamento a 5 volte)”.
Aspi spiega anche che “già dal 2019 si è consolidata con gli organi tecnici preposti del MIMS una aperta e strutturata collaborazione, con la finalità di individuare e condividere i migliori standard di verifica e intervento da applicare sulle infrastrutture della rete autostradale. Tale collaborazione, che ha visto ASPI parte attiva, con il coinvolgimento delle principali Università italiane, ha portato alla progressiva definizione e approvazione di Linee Guida e Manuali, applicati inizialmente sulla rete della Società e che oggi costituiscono uno standard nazionale.
Con lo stesso MIMS, nel ruolo di Concedente, si è anche condivisa, con particolare riferimento ad alcune regole introdotte a titolo sperimentale dalle Linee Guida, l’opportunità di porre all’attenzione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici l’esigenza di una revisione della normativa stessa. L’ applicazione degli attuali criteri normativi ha finora evidenziato la necessità di alcuni correttivi per i quali la società ha dato immediata disponibilità per l’apertura di un tavolo di confronto, anche sulla base di valutazioni condivise con lo stesso Dicastero.
In generale, è improprio assimilare le verifiche e gli interventi relativi agli adeguamenti per le nuove norme con le attività di sorveglianza di legge trimestrali e annuali, che hanno già certificato lo stato del Valle Ragone e delle altre opere.
E’ questa infatti la tipologia di controlli deputata a monitorare costantemente le condizioni di sicurezza delle infrastrutture, i cui esiti vengono tempestivamente condivisi con il MIMS ogni tre mesi tramite la piattaforma digitale Ainop”.