Genova – Si è concluso solo a tarda sera, con la perquisizione di un carrello che i manifestanti portavano con loro, il braccio di ferro tra anarchici e forze dell’ordine che hanno bloccato ieri pomeriggio un gruppo di persone che aveva partecipato alla protesta davanti al palazzo del Tribunale contro il magistrato che segue le indagini sul movimento anarco-insurrezionalista accusato di attentati incendiari in diverse località della Liguria.
Agenti in tenuta anti sommossa hanno improvvisamente bloccato gli accessi a piazza Lavagna, nel centro storico, impedendo ai presenti di entrare ed uscire e provocando momenti di apprensione che hanno portato i numerosi commercianti della zona a chiudere le attività nel timore di disordini.
Le forze dell’ordine hanno bloccato l’area per poter identificare uno ad uno i manifestanti dopo i danneggiamenti degli apparati di sorveglianza del Tribunale e per le frasi minacciose rivolte al magistrato che segue le indagini e che è già sotto sorveglianza proprio per le minacce ricevute.
Un provvedimento che commercianti e residenti della zona hanno valutato “eccessivo” poiché il blocco e la tensione che ne è seguita ha portato la clientela ad allontanarsi e, di fatto, ha comportato una perdita economica per le attività.
A rendere ancora più caotica la situazione una “contro protesta” di persone che non erano d’accordo con la “tattica” decisa dalle forze dell’ordine e con la chiusura totale di una piazza per motivi di ordine pubblico non meglio precisati.
La vicenda verrà chiarita nelle prossime ore anche per le numerose interpellanze presentate da esponenti politici di diversi partiti.