Genova – Ancora roventi le polemiche sull’accordo siglato da Comune e Autostrade per l’Italia circa il ritorno al pagamento del biglietto sulla rete autostradale attorno a Genova che era stato “bloccato” per 10 anni da precedenti accordi.
Il Partito Democratico muove precise accuse alla maggioranza guidata dal sindaco Bucci circa un accordo che definisce “una beffa per i genovesi”.
In una nota stampa il Pd genovese scrive: “il Comune ha raggiunto con Autostrade un accordo deludente, che mette fine ad ogni pretesa risarcitoria per il crollo del ponte Morandi senza averne condiviso il contenuto con la città, con i familiari delle vittime, con i Municipi e i comitati e le associazioni della Val Polcevera, con i rappresentanti delle categorie economiche maggiormente pregiudicate”.
“Lo schema di accordo è arrivato quasi di nascosto – prosegue la nota – Inserito ieri all’ordine del giorno di un consiglio comunale già convocato per trattare altro. La documentazione è stata messa a disposizione dei consiglieri solo nella tarda serata di ieri, quasi nella speranza che nessuno lo leggesse”.
I consiglieri del Pd hanno letto l’accordo e lo consideriamo inadeguato.
“Dal 1 gennaio ritornano i pedaggi sul tratto genovese dell’A10 – scrive nella nota il PD – Nonostante l’anno scorso Autostrade si fosse impegnata a garantire la gratuità per dieci anni fino alla fine del 2031.
L’accorciamento della gratuità costerà ai genovesi tra i 13 e 15 milioni l’anno. Nessuna garanzia di gratuità dei due tunnel subportuale e della Fontanabuona, che Autostrade si impegna realizzare spendendo 930 milioni. Oltre quella somma, scatterà il pedaggio pagato dai genovesi. E chi costruirà le due opere? Con ogni probabilità la stessa Autostrade, che non avrà alcun interesse a contenere i costi. Autostrade si impegna a realizzare opere che avrebbe dovuto comunque costruire per rendere efficiente la propria rete in concessione. Dal nuovo casello di Multedo al nodo di San Benigno, nessun regalo, ma opere dovute che in parte saranno pagate con i futuri pedaggi.
L’unica buona notizia sono i 3 milioni per gli abitanti sotto il Viadotto Bisagno. Ma è già certo che non basteranno per risolvere il problema dell’interferenza del viadotto. E per questo abbiamo chiesto maggiore chiarezza già dalle prossime settimane.
Abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà per il metodo e per il contenuto di un accordo che non risarcisce le sofferenze subite dalla città, ed è un’offesa ai genovesi.
A fronte di opere ancora da progettare e autorizzare che chissà quando vedranno la luce, dal 1 gennaio ricominceremo a pagare il pedaggio ad Autostrade.
al partito democratico risponde l’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, da molti indicato come “successore” di Bucci nel caso in cui la ricandidatura del sindaco attuale non potesse avvenire per l’interpretazione più comune e accreditata del diviero di doppio incarico come Commissario di Governo (leggi qui) e come sindaco, pur al secondo mandato.
«L’esenzione dei pedaggi autostradali, collegata ai cantieri – replica Piciocchi – resterà fino a quando ci saranno cantieri in atto. Un conto sono i ristori collegati al crollo del Morandi e altra cosa sono le esenzioni dei pedaggi per i cantieri sul nodo genovese in relazione all’avanzamento del piano di lavori sulla rete. Inoltre, abbiamo già chiesto una nuova contrattazione proprio per le esenzioni legate ai disagi dei cantieri.
Per quanto riguarda lo schema di accordo porta a Genova 1 miliardo e mezzo di euro di ristori post crollo, un punto di partenza decisamente positivo per la nostra città che vede formalizzato un diritto di credito nei confronti di Aspi, a prescindere dal riassetto societario in corso, con garante lo Stato. Inoltre, le opere saranno finanziate da risorse indipendenti dai pedaggi”.
“Come ho detto oggi in commissione e ribadito in consiglio – prosegue Piciocchi – ogni accordo è perfettibile e in questo caso l’accordo non è definitivo, ma solo un punto di inizio fondamentale. Rispetto a quanto stabilito nel precedente accordo del 2020 che si limitava al riconoscimento di 150 milioni di ristori sui pedaggi, oggi portiamo a casa, oltre a 200 milioni per la mitigazione tariffaria, un impegno scritto sulla realizzazione di opere infrastrutturali attese da tempo che contribuiranno all’ammodernamento e alla maggiore sicurezza dei collegamenti della nostra città”.
Mentre le opposte posizioni litigano, i genovesi attendono di capire se, davvero, dal 1 gennaio 2022 torneranno a pagare o meno il biglietto per autostrade sempre più ingombre di traffico e al collasso, come nella giornata di oggi, con cantieri che causano code di una decina di chilometri sulla A10 Genova – Ventimiglia e sulla A26 Voltri – Gravellona Toce.