ponte morandi tramontoGenova – Calo dell’attenzione da parte dei Media nazionali sulla vicenda del ponte Morandi e sulla morte di 43 persone e il “sospetto” che non sia un caso.
Il Comitato in ricordo delle vittime del Morandi torna a farsi sentire domandandosi come mai, con le informazioni sconvolgenti che stanno emergendo dal processo, l’attenzione dei Media nazionali stia “calando”.

“Ieri è finita la requisitoria dei PM al Procedimento per il crollo del Ponte Morandi – spiega Egle Possetti, presidente e portavoce del comitato – noi famigliari attendiamo con ansia che l’iter prosegua, gli elementi gravissimi emersi, documentati in modo eccellente dalla Procura dovrebbero lasciare sbigottiti tutti i cittadini che per anni hanno rischiato la loro vita passando su queste infrastrutture, ma non solo”.

“Di tutto quanto sta emergendo in questa fase – prosegue Possetti – a livello mediatico nazionale, pare essere calato il silenzio, ci sono elementi importanti ed incontrovertibili che sono emersi, che ovviamente dovranno passare il vaglio processuale, ma gettano fin d’ora una luce enorme sulla vicenda, questa luce probabilmente viene intercettata prevalentemente dagli organi di informazione locale, la nostra sensazione è che la gravità di quanto avvenuto sia largamente sottovalutata”.

“Quello che francamente lascia stupefatti è che molti non diano il dovuto risalto all’evoluzione di questa vicenda che è una delle grandi vergogne nazionali – spiegano al Comitato – non vorremmo pensare alle voci di corridoio che sussurrano che questa “scarsa attenzione sia voluta”, non vogliamo crederci come cittadini italiani”.

“Forse – si domanda Egle Possetti – abbiamo annoiato noi parenti con le nostre storie tristi ed i media vogliano dare un po’ di serenità a questa nazione, che già deve subire cotanta tristezza per la pandemia, può essere sia così”.

“Ma l’evoluzione della pura vicenda non può essere messa sotto traccia – prosegue Possetti – non può essere nascosta, coloro che dovranno difendersi possono fare tutti gli equilibrismi come l’uomo ragno per cercare di attaccarsi ai vetri, ma la verità è un vulcano e quando uscirà in modo definitivo sarà inarrestabile e travolgerà anche tutti coloro che avranno contribuito a celarla od addomesticarla, per ora sono 59. Noi siamo fiduciosi che questo allentamento di tensione sulla vicenda sia dovuto solo ad altre emergenze, speriamo però che tutti comprendano molto bene che questa battaglia è anche una lotta di civiltà per tutti, per l’equità, per la giustizia, per il cambiamento, non dimenticatevi”.