La Spezia – Ha intrecciato alcune lenzuola per fare una corda e l’ha lanciata dal cortile della prigione sul muro di cinta per cercare di scalarlo ma è caduto rovinosamente a terra. Ha approfittato della cosiddetta “ora d’aria” e della ridotta sorveglianza a causa del numero insufficiente di guardie il presunto killer accusato dell’omicidio di Nevila Pjietri e di Camilla transessuale di 43 anni di Sarzana.
Daniele Bedini, 32 anni, non ha fatto i conti con il tessuto delle lenzuola che, a causa del peso, si sono stracciate e lo hanno fatto cadere mentre ormai assaporava la libertà.
A segnalare il tentativo di fuga il sindacato della polizia penitenziaria che evidenzia come l’episodio si sia concluso positivamente, con la mancata fuga, solo perchè la corda si è rotta.
“Questa volta è andata bene – scrive il sindacato della polizia penitenziaria (Sappe) in una nota – perché in cortile passeggi era frequentato da pochissimi detenuti ma se ci fosse stata una maggiore presenza di detenuti, l’unico agente disponibile al controllo non avrebbe avuto la visuale sgombra e, forse, quel detenuto avrebbe potuto attuare il suo piano di fuga”.