Genova – Presentazioni e convegni disturbati da trivelle e martelli pneumatici ed espositori costretti a sopportare forti e continui rumori provenienti dai cantieri. Sono sempre più numerose, al Salone Nautico in corso alla Fiera del Mare, le lamentele di visitatori e standisti per l’inquinamento acustico causato dai lavori in corso per il progetto del Waterfront.
Lavori probabilmente indifferibili ma che stanno avendo un impatto forse ampiamente sottovalutato dagli organizzatori.
E basta passeggiare tra gli stand esterni del Salone Nautico per accorgersi che qualcosa di anomalo stia creando disagio specie tra chi è costretto a restare per intere giornate nel proprio stand espositivo, a stretto contatto con il pubblico.
Le enormi trivelle, il via vai di pesanti camion che spostano materiali e i rumori del vicino cantiere del Waterfront che cambierà l’aspetto di una parte della città, incombono su visitatori ed espositori e in certi momenti della giornata disturbano pesantemente le attività di chi è presente al di sotto del tendone ideato da Renzo Piano come riparo da sole e pioggia e non certo dall’attività incessante di enormi macchinari rumorosi. Anzi, l’effetto “rimbombo” amplifica e non disperde il frastuono che arriva dal vicino cantiere.
Gli effetti più nefasti le subiscono poi i convegni e gli incontri dello spazio appositamente creato sotto la tenso-struttura. In certi momenti si fatica a comprendere quanto detto sul palco dalle autorità e dagli esperti.