Borzonasca (Genova) – I cavalli selvaggi dell’Aveto catturati e rinchiusi in un recinto per essere trasferiti nell’imperiese sono stati liberati ma sul “caso” si radunano altre nubi tempestose.
Lieto fine -almeno per gli animali – per la vicenda dei cavalli selvaggi dell’Aveto al centro dell’ennesima battaglia (vinta) degli animalisti per la salvaguardia di ambiente e animali. I cavalli imprigionati sono stati liberati come promesso dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ma i sindaci di Borzonasca e Rezzoaglio hanno confermato che sono in preparazione ricorsi e proteste da parte dei residenti e di chi subirebbe danni e disagi per via dei cavalli.
I primi cittadini dei due paesi della Val d’Aveto non fanno mistero della loro “posizione” e ricordano che il provvedimento di cattura – il quarto – non è stato preso per caso ma a seguito di una attenta valutazione della situazione che, stando ai residenti, comporterebbe pericoli per la popolazione.
Una quindicina di cavalli, infatti, e tra loro alcuni di quelli catturati, scendono a valle un pò troppo facilmente e spesso sono causa di incidenti e problemi con i residenti.
Per questo motivo, dopo aver confermato all’agenzia ANSA che l’intento primario era quello di trasferire i cavalli nell’imperiese, in un allevamento privato, i sindaci annunciano azioni di protesta dei residenti e persino denunce.
Sul fronte opposto gli Ambientalisti che temono per la sicurezza dei cavalli e manterranno un controllo attento ma non sbandierato sugli animali nel timore che qualche esaltato possa fare loro del male.
Nel mezzo c’è chi continua a ripetere che i cavalli selvaggi sono una preziosa risorsa turistica per la zona e che potrebbe garantire reddito e lavoro in una vallata in crisi.