Genova – Milano e Torino hanno chiuso le accoglienze per i minori stranieri non accompagnati e le strutture genovesi sono sature e per il Comune di Genova servono strutture di primissima accoglienza per specifiche esigenze.
Sono 582 i minori non accompagnati attualmente accolti dal Comune di Genova, a fronte di 183 posti Sai coperti da fondi governativi al 100%.
Le strutture che accolgono i minori stranieri non accompagnati sono 11 distribuite sul territorio e 10 setting di emergenza temporanea con 209 posti.
Questi alcuni dati di contesto illustrati durante la commissione congiunta dall’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso.
“Le strutture sono attualmente sature – ha spiegato l’assessore Rosso – alcune grandi città limitrofe, in particolare Milano e Torino, hanno chiuso l’accoglienza e questo ha delle conseguenze anche sulla nostra città. Personalmente ritengo che non si possa lasciare nessun minore in strada, ma è necessario un intervento del governo centrale. Abbiamo contattato il ministero dell’Interno, anche tramite Anci, per chiedere strutture di primissima accoglienza perché possa essere analizzata a monte la richiesta di presa a carico. Molti di questi minori non vogliono restare sul territorio e quindi neppure iniziare un percorso socioeducativo, una percentuale di loro ha necessità di una presa a carico dal punto di vista sociosanitario perché ha problemi di dipendenze. Pertanto, è necessario fare una differenziazione a monte per individuare chi realmente può intraprendere un percorso sociale. Con Regione Liguria abbiamo un’interlocuzione aperta e a breve verrà aperto un bando che terrà in considerazione anche le differenti età dei minori non accompagnati. Inoltre, confidiamo in una buona risposta da parte delle associazioni per il bando del Ministero che, a differenza del precedente andato deserto, ha una copertura soddisfacente con una cifra più adeguata. Per il bando, aperto fino al 18 dicembre, abbiamo un tavolo attivo con gli enti del terzo settore per accompagnarli nella partecipazione per eventualmente aprire nuovi centri per la prima accoglienza”.
L’assessore Rosso ha anche specificato che “il regolamento è quello delle strutture Sai del 2020 che è stato esteso anche alle strutture setting emergenziale per dare omogeneità di regole e per renderle adeguate”.