Genova – Si infittisce il “caso” dei fondi per la costruzione della cabinovia dei Forti osteggiata dalla popolazione residente nel quartiere del Lagaccio e, a gettare benzina sul fuoco, sono le risposte dell’Unione Europea che avrebbe confermato che i fondi del PNRR non potranno essere usati come invece ha sostenuto in più occasioni il Comune di Genova e i suoi assessori.
Anche a seguito delle recenti dichiarazioni dell’europarlamentare del Partito Democratico Brando Benifei la consigliera comunale del PD Cristina Lodi esprime i suoi dubbi.
«Purtroppo, la risposta dall’Europa sulla questione della funivia del Lagaccio è arrivata ed è una risposta che di certo non mi aspettavo ma che mi preoccupa ancora di più – dichiara la consigliera Lodi – L’Europa afferma che il progetto non è finanziato dai fondi del Pnrr, ma da un fondo in cui erano stati inseriti progetti residuali. Lo dice tramite l’europarlamentare Benifei, che ringrazio per l’attenzione.
La cabinovia, quindi, non ha alcuna urgenza di realizzazione né alcun aspetto di tempistica europea e l’Europa non ha dato l’okay.
“La cosa invece è sempre stata appellata a giustificazione di un’opera che risulterebbe impattante, devastante, in una zona molto popolata che ha bisogno di tutt’altro – ha spiegato ancora Lodi – Anche perché ci sono tante altre modalità per riqualificare i Forti e il territorio del Lagaccio: proprio qualche settimana fa ho proposto insieme alla rete delle associazioni della mobilità sostenibile una serie di alternative di viabilità che renderebbero il progetto dei Forti veramente all’avanguardia dal punto di vista europeo”.
La consigliera comunale presenterà un’interrogazione urgente al prossimo Consiglio Comunale per avere chiarimenti e approfondimenti, perché “questa volta è evidente che quanto detto dall’assessore di riferimento della giunta in questi mesi non corrisponde alla realtà».
“Abbiamo ascoltato per mesi le dichiarazioni dell’assessore Piciocchi – ha spiegato il deputato europeo Brando Benifei – che parla di fondi europei del PNRR per la costruzione del disastroso progetto della funicolare sopra il Lagaccio. Purtroppo però apprendo dalla Commissione Europea, direttamente dal Commissario Paolo Gentiloni, che l’opera non sarà finanziata dal PNRR e da NextGenerationEU, bensì dal PNC, ovvero il Piano Nazionale Complementare, finanziato esclusivamente dal bilancio nazionale, e quindi dai cittadini italiani. Servono urgentemente chiarimenti da Palazzo Tursi”.
“La notizia che mi arriva dalla Commissione UE ha ripercussioni importanti – spiega ancora Benifei – Il PNC raccoglie infatti quei progetti che non sono riusciti a entrare nella lista dei progetti del PNRR finanziati dall’UE, in alcuni casi perché non in linea con le rigide condizionalità previste, anche sul fronte ambientale, e sono quindi finanziati solo con fondi nazionali”.
“L’assessore – conclude Benifei – deve delle spiegazioni ai cittadini dei quartieri coinvolti sul perché abbiano voluto ripetutamente pubblicizzare l’opera come finanziata dall’UE, quando non è vero, e le ragioni per cui il progetto non sia potuto rientrare nella lista del PNRR. Devo riscontrare, purtroppo, che ad oggi l’unico dato certo sul progetto funicolare sia la totale mancanza di trasparenza e chiarezza con la quale si sta muovendo l’amministrazione comunale”.
Secondo Benifei, inoltre, in virtù del finanziamento attraverso i fondi del PNC, cade ogni appello all’urgenza, al fare presto, perché ci sarebbero scadenze europee imminenti.
Ogni decisione ricade all’interno delle competenze nazionali, e quindi sia preso tutto il tempo necessario per apportare modifiche al piano e correggere lo sfregio ambientale e sociale verso cui si sta andando.
La Commissione ribadisce anche che seppur non finanziato dall’UE, le autorità italiane nel realizzare il progetto dovranno rispettare la normativa ambientale nazionale e dell’UE applicabile.