Genova – Hanno manifestato sotto la Prefettura, in via Roma, chiedendo maggiore rispetto e denunciando che, sui 2 euro ed oltre di prezzo al litro, ai titolari restano poco più di 3 centesimi. I conduttori dei distributori di carburante erano in piazza, questa mattina, a Genova, per rivendicare i propri diritti e per chiarire la realtà delle cose rispetto alla “narrazione” fatta dal Governo sulla situazione dei prezzi del carburante.
Intanto si parla di ridurre da 48 a 24 le ore dello sciopero proclamato dai benzinai per protestare contro il decreto Trasparenza del governo: è la posizione verso cui stanno convergendo le tre principali associazioni di categoria – Faib Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio – in seguito all’incontro con il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha rassicurato i gestori rispetto ad una significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti e la rapida convocazione di un tavolo di filiera, già calendarizzato per la prossima settimana, nel quale verranno affrontati gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche.
«Naturalmente permangono tutte le ragioni della nostra mobilitazione – ha spiegato Fabio Bertagnini, presidente regionale di Faib Confesercenti e membro della delegazione scesa a Roma per i negoziati – stante la gravità della situazione e la necessità di portare a casa dei risultati concreti, ma abbiamo apprezzato le ultime aperture del ministro Urso, che ci hanno indotto ad anticipare il termine dello sciopero alle 19 di oggi, giovedì 25 gennaio».
«La nostra – aggiunge Bertagnini – vuole essere un’apertura di credito tesa a ribadire l’assoluta buona fede della categoria che, pur consapevole dei disagi arrecati alla popolazione dalla serrata degli impianti, non ha tuttavia avuto altra scelta per far valere le proprie ragioni, e rigettare le insinuazioni a nostro carico. Non è certo a noi che va chiesta ulteriore trasparenza, bensì a chi decide i prezzi del carburante, costringendo i singoli gestori ad adeguarsi senza lasciare loro alcun margine di manovra, e risicatissimi margini anche quando si parla di guadagni: circa 3,5 centesimi a litro, vale a dire 38 centesimi lordi ogni 20 euro di benzina erogata. E trattandosi di margini fissi, indipendenti dal prezzo alla pompa, è chiaro ed evidente che sarebbe prima di tutto nostro interesse che il costo dei carburanti scendesse, perché li acquisteremmo ad un prezzo più basso e ne venderemmo di più».
Parallelamente al vertice nella capitale, in mattinata si sono tenuti presidi dei benzinai nelle più importanti città italiane. A Genova, in particolare, i benzinai hanno manifestato sotto il palazzo della Prefettura, dove poi sono stati ricevuti dalla capo di gabinetto Veronica Frassinetti e dal suo vice, Stefano Piccolo. Ai due rappresentanti del Prefetto, le delegazioni di Faib Confesercenti e Figisc Confcommercio hanno chiesto di sensibilizzare anche le Prefetture di Savona e Imperia affinché vengano concordati con le categorie gli impianti da precettare in caso di sciopero, non avendo alcun senso costringere alcuni gestori a mantenere aperto nel momento in cui, per garantire i servizi essenziali, restano già in funzione le stazioni gestite direttamente dalle compagnie e gli impianti self service.