Genova – Ha un posto di lavoro fisso, a tempo indeterminato, è giovane ed ha ottime referenze del suo datore di lavoro ma non riesce a trovare un appartamento in affitto per il colore della sua pelle.
Emmanuel è un ragazzo nigeriano arrivato nel nostro paese ed è ormai perfettamente integrato.
Lavora nella creperia J’aime les Crêpes di Stradone Sant’Agostino, nel centro storico genovese e il suo datore di lavoro lo ha assunto ormai 5 anni fa e non può che parlarne benissimo.
Una storia positiva che però si scontra con una realtà che sembrava ormai dimenticata: quella della del razzismo.
Ed una vicenda che fa ancora più male perché arriva da quel centro storico dove, per decenni, emigrati da ogni parte del Paese hanno intrecciato le loro storie con quelle dei genovesi, in un crogiolo di culture che ne rappresenta l’identità.
Gran lavoratore, preciso e puntuale e nessun problema in ormai 6 anni di permanenza in Italia, Emmanuel è certamente un esempio positivo di integrazione ma ha un problema: l’associazione che lo ospitava non può più farlo e lui sta cercando un piccolo appartamentino, anche un semplice monolocale, da poter affittare per coronare il suo sogno di avere una casa tutta sua.
Ormai da mesi risponde alle inserzioni che legge sui giornali e nelle agenzie immobiliari ma poi, quando prende appuntamento per andare a vedere le case spuntano le risposte più o meno educate ma tutte negative. Nessuno vuole affittare ad un ragazzo di colore.
Emmanuel ha provato a farsi accompagnare dal suo datore di lavoro, quasi una “garanzia” ma le risposte ottenute sono state ancora più “franche” e vanno dalla paura che i vicini di casa si “preoccupino” per la sua presenza ai timori “per le donne del palazzo”.
Così Stefano Caccia, titolare della creperie, ha deciso di pubblicare un post su Facebook, una sorta di denuncia appello.
“Sono ormai un po’ di giorni che stiamo cercando di trovare un piccolo monolocale, a Genova in zona centro, per il nostro Emmanuel – si legge nel post – Devo purtroppo constatare, forse sono troppo inconsapevole di ciò che mi circonda, che un diverso colore della pelle è per molti sgradito. Ci siamo sentiti dire “eh ma è nero”, “eh ma ci sono molte donne nel palazzo”, manco fosse uno stupratore seriale. Siamo completamente increduli a tutto ciò.
Manu è un ragazzo straordinario che collabora con noi da ormai 5 anni, possiede regolari documenti, busta paga con contratto indeterminato ma soprattutto si sente parte del nostro quartiere e della nostra città.
Scusate lo sfogo ma siamo veramente inorriditi dalle ultime telefonate che abbiamo fatto. È un post di denuncia e speriamo di trovare qualcuno che abbia un monolocale e senza pregiudizi”.