Genova – Ricomincia con un colpo di scena, l’ennesimo in un processo che farà scuola nel settore, il processo per il crollo del ponte Morandi che ha causato 43 vittime e danni incalcolabili per la città di Genova e la Liguria tutta.
Una parte delle “parti civili” danneggiate nel disastro avrebbero infatti accettato una proposta di risarcimento da parte dei principali imputati del processo. Una mossa a sopresa degli avvocati difensori che mirano così a dimostrare la volontà risarcitoria dei loro assistiti pur non volendo, con la sottoscrizione dell’accordo, fare alcuna implicita dichiarazione di colpevolezza. Una curiosa formula per cui neppure i risarciti accettano “in toto” il risarcimento, uscendo di conseguenza dal processo, perché non tutti gli imputati hanno accettato la transazione.
Le somme pattuite, al momento segrete come i nominativi di chi avrebbe accettato l’offerta, verrebbero considerate come “acconto” dai danneggiati e come “dimostrazione di buona volontà” dai proponenti.
Attesa la “risposta” del Comitato in Ricordo delle Vittime del ponte Morandi che potrebbero essere in forte opposizione alle transazioni.
Tra i proponenti l’accordo figurano imputati di primo piano come l’ex vertice di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci ma anche tecnici e funzionari imputati a diverso titolo nel processo per il disastro come Paolo Berti, Michele Donferri Mitelli, Matteo De Santis