Genova – Un appello alle autorità cittadine a relazionare sulla misteriosa sparizione di decine e decine di cinghiali dal greto del torrente Bisagno e ai Cittadini per segnalare “strani” movimenti di persone avvenuti negli ultimi due mesi. A lanciali le associazioni animaliste che da settimane chiedono informazioni sulla moria di cinghiali avvenuta nella zona di Marassi, con il ritrovamento di animali morenti e con agonie lente e dolorose, cui però non hanno fatto seguito analoghi ritrovamenti anche se dal greto del torrente sono ormai spariti tutti gli animali presenti.
Gli ambientalisti chiedono a chi abita e lavora lungo le sponde del Bisagno e a chi passa in zona ogni giorno se ha notato movimenti strani o la presenza di persone che potrebbero ad esempio portato via le carcasse degli animali visto che anche quelle sono misteriosamente scomparse.
“Il Bisagno – scrivono gli ambientalisti – da tanti anni era abitato da molte famiglie e gruppi parentali di cinghiali, centinaia, con la propria postazione vicino ai vari ponti e luoghi coperti come la piattaforma sul Bisagno, in corrispondenza delle carceri. Ogni anno le femmine figliavano e una parte di nascituri, quelli più deboli, soccombevano. Non arrivavano nuove famiglie/gruppi di cinghiali perché quelli stanziali non accettano di dividere il loro territorio, altrimenti il Bisagno avrebbe pullulato della loro presenza, rimasta pressoché stazionaria. Durante ogni autunno/inverno si notava una leggera diminuzione ma ora sono spariti”.
A parte qualche esemplare solitario, segnalato qua e la, le centinaia di cinghiali semplicemente non ci sono più.
La risposta ufficiale – secondo gli ambientalisti – e’ che sono morti di Peste Suina, a partire dagli ultimi due mesi.
“Ma questa risposta non ci basta – denunciano – vogliamo andare a fondo”. Essendo stati visti solo 7/8 cinghiali agonizzanti e poi morti, come mai tutti gli altri non sono stati visti dagli abitanti dei quartieri che ogni giorno passeggiano sul marciapiede che affianca il greto, oppure dalle innumerevoli finestre la cui vista converge sul greto?”.
Le associazioni ambientaliste si domandano in particolare – ammettendo che ci sia stata effettivamente una moria di gran parte degli animali – dove sono finite le carcasse e chi le ha prelevate dal Bisagno ma, soprattutto quando visto che l’operazione, se avvenuta, è passata inosservata su un territorio dove un pisolino più lungo di un cinghiale ha sempre scatenato un diluvio di post, foto e filmati sui canali social. Difficilmente sarebbe passata inosservata la rimozione di decine e decine di cinghiali morti.
A dispiacere è poi il silenzio con cui le autorità cittadine affrontano la situazione. Le informazioni non vengono ufficializzate e nessuno sembra interessato a chiarire cosa sia successo nel Bisagno.