Genova – Proseguono anche oggi gli interrogatori di garanzia per politici ed imprenditori arrestati nell’ambito del presunto giro di mazzette e favori che ha portato al fermo del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, del suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani ex sindaco di PortoVenere, dell’ex presidente dell’Autorità Portuale ed oggi AD (sospeso) di IREN Paolo Emilio Signorini e dell’imprenditore della logistica ed ex presidente del Genoa e del Livorno calcio Aldo Spinelli.
E proprio il terminalista Spinelli, insieme a Matteo Cozzani, dovrebbe essere ascoltato questa mattina nell’interrogatorio di garanzia del GIP Paola Faggioni che ha già “tentato” di sentire Paolo Emilio Signorini – che si è avvalso della facoltà di non rispondere – e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha fatto la stessa scelta
e molto probabilmente riceverà le stesse risposte dagli altri due arrestati.
La scelta di non rispondere al magistrato in questa fase è lecita e prevista dall’ordinamento della Giustizia italiana ed è stato motivato dall’esigenza di “leggere l’enorme documentazione” ma può essere anche una strategia difensiva “attendista” per aspettare l’evolversi della situazione e comprendere meglio l’entità delle prove o anche solo se gli altri imputati fanno o meno dichiarazioni più o meno “ampie” e compromettenti.
All’epoca di Tangentopoli, tanto per citare una situazione analoga sotto il profilo giudiziario, furono le dichiarazioni fatte da alcuni indagati a far crollare le mura di silenzio dietro le quali si erano rifugiati quasi tutti i colossi della politica nazionale.
Senza quelle deposizioni con numeri, nomi e circostanze, i pm che divennero celebri un quel periodo non avrebbero ottenuto gli stessi risultati anche se va ricordato che ci furono anche molte assoluzioni e persone che uscirono rovinate pur rivelandosi poi estranee ai fatti.
Il primo ad essere ascoltato dovrebbe essere l’imprenditore Aldo Spinelli che, nelle ipotesi accusatorie, sarebbe l’artefice delle “dazioni” di denaro e favori nei confronti degli altri indagati. Dalle sovvenzioni per la campagna elettorale del gruppo politico di Toti alle notti extralusso negli Hotel di Montecarlo per l’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Emilio Signorini, con regalie, servizi di massaggi privati in camera, pranzi e cene di lusso nei migliori locali.
A seguire dovrebbe essere interrogato Matteo Cozzani, capo di Gabinetto di Toti e coordinatore della campagna elettorale ed ex sindaco di PortoVenere.
E proprio il filone “spezzino” rischia di trasformarsi nella più “ricca” delle vicende visto che la gravità delle ipotesi di reato comprende anche possibili legami con la malavita organizzata e affari immobiliari multi miliardari per resort e stabilimenti balneari all’isola Palmaria.
Un filone di indagine che ha già fatto entrare nelle indagini un’altra lunga serie di imprenditori che, a loro volta, potrebbero essere ascoltati a seguire.
L’ipotesi più probabile, però, è che anche gli ultimi due indagati agli arresti decidano di non rispondere alle domande del magistrato, opponendo le stesse argomentazioni sin qui addotte: troppo materiale da leggere e troppe carte da approfondire.