Genova – Una Talpa che sapeva delle intercettazioni cui erano sottoposti i protagonisti della presunta tangentopoli al Pesto e che li aveva avvisati.
Nuovo fascicolo di indagine, per ora senza indagati, per il terremoto giudiziario che ha portato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani e dell’ex presidente dell’autorità portuale di Genova, Paolo Signorini e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli. Secondo la Procura qualcuno avrebbe avvisato della presenza di intercettazioni telefoniche diverse delle persone coinvolte nelle indagini e potrebbe aver danneggiato l’inchiesta e fornito indebite informazioni a soggetti all’attenzione degli inquirenti.
A rivelarlo le ultime notizie diffuse da Palazzo di Giustizia dove il fascicolo di indagine per “fuga di notizie” è stato aperto.
In alcune intercettazioni ambientali, infatti, emergerebbe che gli indagati sapevano di poter essere intercettati ed infatti, da un certo momento in poi, hanno iniziato a lasciare i telefono cellulari “fuori” dalla portata delle loro conversazioni private senza sapere che, in realtà, le “orecchie” delle forze dell’ordine disponevano anche di microspie.
Si tratterebbe di una persona (o più persone) vicine sia agli ambienti delle indagini e sia a quelli di chi era oggetto delle intercettazioni.
Resta ora da capire quanto grave sia il “danno” per le indagini causato da questa sorta di “avvertimento” e se – e cosa – abbia eventualmente guadagnato chi ha lasciato trapelare le informazioni super riservate dalle stanze degli inquirenti.