Genova – Dopo l’iniziale silenzio, spiegato con la mole di documenti da esaminare, il presidente della Regione Liguria (sospeso) Giovanni Toti ora sembra premere sull’acceleratore per essere ascoltato quanto prima per poter fare dichiarazioni e con la convinzione “di poter chiarire tutto”.
E’ il suo avvocato, Stefano Savi a chiarirlo ai giornalisti spiegando che “quando ci vorranno chiamare noi siamo pronti”.
Secondo alcune interpretazioni il presidente Toti vorrebbe chiarire alcuni passaggi nodali delle indagini nella convinzione, espressa a più riprese, di poter fornire una spiegazione per ogni addebito ma la decisione di premere sull’acceleratore potrebbero essere state anche le dichiarazioni dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli che lunedì scorso, durante l’interrogatorio di garanzia, avrebbe fornito una ricostruzione dei fatti che lo vedrebbe “vittima” di pressioni affinchè facesse donazioni ed in particolare in alcune fasi a ridosso delle elezioni.
Una ricostruzione che – se confermata – sposterebbe il peso delle eventuali responsabilità più sul presidente che sul terminalista che sarebbe stato indotto a pagare – secondo la sua ricostruzione – senza ottenere quanto promesso – altra accusa che Spinelli avrebbe mosso alla politica.
Ad ogni modo, di certo, c’è che una volta chiariti alcuni passaggi, la difesa del presidente Toti potrebbe richiedere il rilascio dai domiciliari che consentirebbe quegli incontri politici che sembrano sempre più urgenti per evitare il pressing degli alleati verso un suo “passo indietro”, in particolare dalla Lega. Le parole del vice ministro Rixi a Radio 24 sono chiare e lasciano trasparire un certo imbarazzo ad affrontare l’imminente campagna elettorale delle europee con una ferita aperta in Liguria.
Nel frattempo la guida della Regione Liguria è passata proprio al vice di Toti, Alessandro Piana che è proprio esponente della Lega.