palazzo di Giustizia Tribunale GenovaGenova – Proseguono le indagini sul presunto giro di corruzione in cambio di favori che ha causato un terremoto giudiziario che agita la politica e gli equilibri del Porto di Genova con tutti i suoi grandi progetti.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per l’inchiesta insieme al suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani, all’ex presidente dell’autorità portuale e ad (sospeso) di IREN Paolo Emilio Signorini e al terminalista ed ex presidente di Genoa e Livorno calcio Aldo Spinelli, ha chiesto di poter essere ascoltato quanto prima, insieme al suo avvocato, nella convinzione di poter spiegare tutto e di poter dare chiarimenti utili al team di magistrati che lavora all’inchiesta.
In particolare sulle intercettazioni e sulle dichiarazioni rese da Spinelli durante l’interrogatorio di garanzia e che sembrerebbero ribaltare sui politici la responsabilità delle “dazioni” – fatte a scopo elettorale secondo la difesa, per ottenere favori secondo le tesi accusatorie.
E centrale, nell’inchiesta potrebbe essere una chiamata che il presidente della Regione fa direttamente dallo yacht di Spinelli all’allora presidente dell’autorità portale Signorini per chiedere conto dello stato di avanzamento del rinnovo trentennale della concessione (a Spinelli) contro cui si opponeva uno dei grandi accusatori, Rino Canavese, unico componente del Comitato di gestione del Porto che votava contro il rinnovo manifestando perplessità che potrebbero essere l’oggetto delle pressioni ricevute da Signorini.
Secondo molti osservatori, poi, la “fretta” del presidente Toti, dopo il silenzio opposto al primo interrogatorio, giustificato dalla difesa con l’enorme mole di documenti da leggere, potrebbe essere motivata dalla possibilità, una volta resa testimonianza e dichiarazioni, di presentare richiesta di revoca degli arresti domiciliari per poter interloquire liberamente con gli esponenti delle forze politiche della sua maggioranza e analizzare l’eventuale decisione di dimettersi.

Novità anche sul fronte spezzino delle indagini con l’attenzione degli inquirenti sul lavoro dell’ex sindaco di PortoVenere e capo di Gabinetto del presidente Toti, Matteo Cozzani. La lente di ingrandimento della magistratura si concentra su una serie di operazioni economiche effettuate nel tempo dei due mandati come sindaco di Cozzani e che anno portato grossi gruppi imprenditoriali e facoltosi faccendieri a interessarsi prima di immobili e proprietà a PortoVenere e poi, in particolare, sull’isola Palmaria
Il numero degli indagati cresce ogni giorno e non sono esclusi altri clamorosi colpi di scena.