Genova – Nuovo colpo di scena nelle indagini su presunti giri di mazzette e favori che hanno portato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, del suo capo di Gabinetto, Matteo Cozzani, dell’ex presidente della Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli. E proprio su presunti movimenti di denaro “cash” sembra avviato uno dei nuovi filoni dell’inchiesta.
L’imprenditore avrebbe infatti incassato un importo da quasi 30 milioni di euro a margine della cessione di quote del gruppo di famiglia al fondo inglese Icon.
La procura di Genova intende chiarire – secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano Il Secolo XIX – l’origine di questi soldi e chi li abbia consegnati e come al diretto interessato.
Alcune intercettazioni telefoniche e ambientali indurrebbero a sospettare che l’operazione sia avvenuta “cash” e, sempre al momento come ipotesi, che il nome del mediatore venga volontariamente “occultato”.
Il dialogo sotto la lente di ingrandimento dei magistrati sarebbe quello tra Spinelli e Paolo Emilio Signorini e nel quale, secondo quanto riportato dalle indiscrezioni di stampa, si ascolterebbe: “C’han dato una barcata di soldi che tu non hai un’idea… una cosa incredibile… come… c’han dato quasi trecento… c’han dato quasi trecento milioni!”.
Sempre nel corso dell’intercettazione si sentirebbe un altro passaggio nel quale Spinelli rivela all’amico: “Dovevano darmi un premio di 50 milioni, me l’han dato di 20… gli altri 30 me l’ha dati… va beh…”.
Comprensibilmente la Procura di Genova vuole capire se questa differenza di 30 milioni sia stata effettivamente data all’imprenditore da qualcuno e in che modo e se queste somme siano state dichiarate o meno e, ancora, se possano aver alimentato un fondo dal quale attingere per operazioni non “trasparenti” che rappresenterebbero, se confermate, una novità importante – e ben più penalmente rilevante – nelle indagini.