Imperia – Una morte improvvisa e una serie di testamenti scritti e poi annullati per un patrimonio stimato in non meno di 500mila euro. Il caso della morte improvvisa di don Teodolindo Antinori in ospedale, solleva non pochi dubbi e sarà l’autopsia, ordinata dalla Procura della Repubblica di Imperia a chiarire, se non altro, le cause del decesso.
Don Teodolindo, vice parroco della Basilica di San Maurizio, non era certo in ottima salute ma nulla lasciava presagire una morte così repentina e quando dai vari “cassetti” sono spuntati diversi testamenti, ognuno diverso e scritti in modo da annullare i precedenti, più di un conoscente ha iniziato a sentire “puzza di bruciato” e la Procura ha deciso di aprire un’indagine.
I funerali slitteranno sino all’avvenuta autopsia ma la lente di ingrandimento degli inquirenti non si ferma alle condizioni di salute dell’uomo ma spazia anche sulla documentazone patrimoniale e sui conti correnti gestiti negli ultimi tempi da un amministratore di sostegno.
Si intende fare chiarezza sui vari documenti testamentari che sono emersi e si cercherà di capire perché il parroco, in alcuni sembra voler lasciare il patrimonio ad alcune persone (si stima non meno di 500mila euro) mentre in altri avrebbe sottoscritto un lascito importante alla Curia e in altri ancora prima avrebbe chiesto che il denaro serva per costruire una chiesa o, ancora, che il denaro non vada proprio a nessuno.
Molto probabilmente la Procura vorrà ascoltare le persone che sino all’ultimo sono state vicine a don Teodolindo per capire quali fossero le condizioni di salute del parroco ma anche quelle psichiche e se l’uomo di chiesa avesse dei nemici o delle persone che potrebbero aver avuto interesse ad appropriarsi del suo patrimonio.
Una vicenda ancora molto complessa e dai risvolti imprevedibili e che fa molto discutere i parrocchiani che, dopo essere rimasti sbigottiti per la morte del don, ora leggono con stupore delle sue vicende testamentarie.