Genova – Voto di scambio e favoritismi per aiutare procacciatori di voti a “cambiare casa” nell’edilizia popolare o a trovare lavoro. E’ il nuovo filone di indagine su cui si stanno concentrando in questi giorni i magistrati del pool che indaga su presunti giri di mazzette e favori che ha causato un terremoto politico in Liguria con l’arresto dell’ormai ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del suo ex capo di Gabinetto Matteo Cozzani.
A rivelarlo il quotidiano genovese Il Secolo XIX nella sua edizione online e sulle pagine dell’edizione cartacea, con altri scottanti particolari, domani, in edicola.
Sotto la lente di ingrandimento presunti “favori” che l’ex Capo di Gabinetto di Toti avrebbe chiesto a funzionari e tecnici della Regione per agevolare il cambio di appartamento di un procacciatori di voti e i posti di lavoro per altre persone che gravitano, secondo l’ipotesi di accusa, nel pacchetto di voti che erano stati offerti ad alti esponenti della Regione e rifiutati invece da altri.
La nuova ipotesi di accusa è di voto di scambio e dovrà essere dimostrato un accordo che va oltre le normali prerogative degli indagati, nel richiedere particolare “attenzione” rispetto ad alcune richieste piuttosto che altre.