Genova – Lunedì 16 settembre inizia la scuola ma ci sono 15 studenti – ma potrebbero essere addirittura 25 su tutta Genova – con disabilità che ancora non sanno se avranno un servizio di trasporto ed accompagnamento per la scuola per gli spostamenti per le terapie e per rientrare a casa.
Parte decisamente in salita, a Genova, l’anno scolastico di molte famiglie con ragazzi con disabilità più o meno gravi, alle prese con dubbi e incertezze sugli insegnanti di sostegno, sul personale che dovrebbe assisterli nell’inclusione ed ora anche sul servizio di trasporto.
Il “caso” emerge quando una bambina residente nel quartiere di Sturla fa richiesta del servizio di accompagnamento a scuola e scopre che c’è una “lista di attesa” con iscritti i nominativi di ben 15 bambini, le cui famiglie, a pochi giorni dall’inizio della scuola dell’obbligo, diritto-dovere di ogni cittadino italiano sino all’età di 16 anni, ancora non sanno cosa succederà lunedì mattina.
Non sanno se un servizio pubblico verrà a prendere i loro bambini per accompagnarli a scuola o se, invece, dovranno organizzarsi da soli e a proprie spese, magari con ripercussioni sul proprio lavoro.
Una situazione che dovrebbe far vergognare i responsabili e che, invece, viene rubricata come “consueto caos per scolastico”, una condizione tutta italiana che si manifesta con rimpalli di competenze e corsa allo scaricabarile, come se i “responsabili” potessero invocare a propria difesa la magica apparizione del “problema” quando le iscrizioni – e dunque la manifestazione delle necessità – sono palesi da mesi.
“Come si può pensare di lasciare questo fardello sulle spalle dei genitori e delle associazioni di volontariato – si domanda Serena Finocchio, consigliere municipale del Partito Democratico – E il Comune, la Regione, cosa fanno? In una situazione già difficile, una madre deve arrangiarsi da sola, con magari altri figli da accudire, perché nessuno le dà una mano? Dove andremo a finire così?”.
Una situazione ben conosciuta quantomeno da luglio – come chiarisce Marco Macrì, portavoce delle famiglie con bambini disabili – Dopo aver sollecitato la amministrazione comunale a luglio perché non funzionava la possibilità di fare domanda per il trasporto da e verso scuola , da e verso i centri riabilitativi – la situazione è stata sbloccata ma con un problema di numeri e di assegnazione del servizio”.
“Ad oggi – prosegue Macrì – i disabili motori sono in difficoltà nel reperire il trasporto perché le coop che forniscono il servizio sono sature di studenti disabili o con altri deficit.
L’amministrazione scarica sui genitori suggerendo di chiamare le croci che ovviamente già oberate dai servizi ordinari e d’ emergenza non possono sopperire al problema”.
Pertanto nella sola scuola Fabrizi, secondo quanto denunciato – lunedì resteranno senza senza trasporto 15 studenti e altrettante famiglie dovranno “arrangiarsi”.
Il tutto in un panorama scolastico nel quale le famiglie ad oggi non sanno se troveranno gli insegnanti di sostegno e gli Ose/Osa nonché il personale ATA.
“È inquietante – conclude Macrì – verificare che come ogni maledetto anno, dopo aver segnalato nei mesi estivi le criticità da risolvere, esse si palesino ad inizio anno scolastico senza che nessuno sia riuscito a risolverle. E’ brutto poter pensare che vi possa essere dolo e ricerca del contenimento del costo a danno dei più fragili”.