Genova – Anche l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, coinvolto nelle indagini su un presunto giro di favori e mazzette per le attività del Porto di Genova, ha presentato richiesta di patteggiamento. Dopo l’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e l’ex presidente dell’autorità portuale di Savona e Genova Paolo Signorini, anche quello che nelle ipotesi di accusa viene considerato il “grande corruttore” chiede di poter uscire dalla vicenda patteggiando una pena fortemente ridotta che potrebbe portarlo rapidamente alla libertà completa.
Una decisione che accomuna i tre grandi nomi coinvolti nelle indagini e che si apprestano a concludere la loro vicenda giudiziaria – se il giudice accetterà la richiesta – con una pena che non supera i tre anni e qualche mese, il pagamento di una somma di denaro e la pena accessoria dei lavori di pubblica utilità.
Per Aldo Spinelli – che comunque attraverso i suoi legali fa sapere di aver scelto il patteggiamento non tanto perché riconosce la responsabilità delle accuse quanto per evitare un lunghissimo processo nel quale le attività economiche potrebbero avere un danno di immagine – gli avvocati Vaccaro e Vernazza hanno proposto un patteggiamento ai pubblici ministeri con una pena concordata per corruzione fissata a tre anni e due mesi, con la confisca delle somme di denaro sequestrate (circa 400mila euro) e il divieto di trattare con l’amministrazione pubblica per lo stesso periodo.