La Spezia – Scoperto a trasportare detriti di un cantiere edile senza le autorizzazioni è stato denunciato insieme a chi ha commissionato lo smaltimento dei rifiuti senza verificare le autorizzazioni del trasportatore.
Giro di vite nella lotta contro le discariche abusive e l’esercizio di professioni senza autorizzazioni.
Ieri mattina, intorno alle 11, un agente della polizia locale libero dal servizio ha visto un un autocarro sul quale alcuni operai stavano caricando un’ingente quantità di rifiuti di edilizia prelevati da un fondo ubicato in viale Italia, nei pressi del Tribunale.
Insospettito da quanto stava accadendo, l’agente ha chiesto l’intervento di una pattuglia del Reparto Motociclisti che ha raggiunto il posto ed ha bloccato l’autocarro, appena ripartito, carico di rifiuti, nella vicinissima via Saffi.
Fermato e sottoposto a controllo, il conducente dell’ autocarro, cittadino rumeno di 24 anni, è risultato non essere in regola con l’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali, dal quale risultava essere stato sospeso.
A quel punto sono scattati ulteriori approfondimenti e conducente e veicolo sono stati trasferiti al Comando di viale Amendola, dove, al termine delle indagini e sentito il PM di turno, il veicolo è stato sequestrato mentre il conducente è stato denunciato ai sensi del Testo Unico ambientale per aver effettuato attività di raccolta, trasporto e recupero di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione, con la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro e la confisca del veicolo, trattandosi di rifiuti non pericolosi.
Nel frattempo sono stati svolti altri controlli per individuare il produttore dei rifiuti, che li aveva affidati al soggetto non autorizzato dalla legge.
E’ stata così individuata una ditta individuale, intestata ad un cittadino egiziano residente in Lombardia, che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere del reato di abbandono di rifiuti da parte di imprese, che prevede la stessa pena comminata a chi li trasporta, ovvero l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.