casco operaioLa Spezia – Si sono conclusi i lavori per la riqualificazione e realizzazione del primo dei tre alloggi destinati a padri separati realizzati in una porzione del fabbricato denominato Porta Genova in via Anita Garibaldi 12 alla Spezia un edificio che storicamente è dedicato a funzioni di servizio alla persona, e che nel recente passato ha ospitato alcune attività dell’Istituto per anziani “G.Mazzini”, di cui originariamente era parte integrante.

Il progetto completo è composto da 3 unità abitative per una superficie variabile da 46 a 50 mq, e dotate di zona giorno, zona notte con due camere da letto e bagno. È stata poi realizzata un’area comune dedicata alla socialità ove gli ospiti potranno svolgere attività ludiche ricreative in compagnia.
La realizzazione di questi appartamenti rientra in un progetto più ampio messo a punto dal Comune della Spezia che ha previsto la ristrutturazione dell’ala sinistra dell’edificio di via Anita Garibaldi che ospita gli appartamenti, i quali attualmente risultano in carico ai Servizi Sociali dell’Ente che li hanno assegnati
Ogni alloggio sarà dotato di nuovo impianto elettrico ed idrico mentre il gas non è stato realizzato in quanto si prevede l’utilizzo di cucina ad induzione mentre il riscaldamento così come il raffrescamento è stato garantito dall’installazione di pompe di calore, l’acqua calda sarà prodotta tramite Boiler elettrico, inoltre la copertura è stata coibentata con materiale isolante al fine di garantire un risparmio energetico ed un maggiore confort per i fruitori. Inoltre sono stati installati pannelli fotovoltaici per un ulteriore risparmio energetico.
Per questo primo Lotto di lavori sono stati utilizzate risorse derivanti da un finanziamento regionale pari a € 256.937,74. È previsto un secondo lotto di lavori che andrà a riqualificare completamento lo stabile
La progettazione dell’Intervento è stata eseguita dall’Arch. Federico Ferrari ed i lavori principali sono stati eseguiti dalla Ditta Edil Elle S.r.l. e Egos.

I lavori già eseguiti dal Comune relativi e che hanno interessato l’ala sud dell’edificio hanno previsto al piano terra la realizzazione di una macro-area aperta anche parzialmente alla popolazione del quartiere ospitante. Nel grande open-space, a doppio
affaccio sull’asse N/S, il cui accesso è filtrato dalla preposta portineria con il centro di
controllo per la domotica sociale, trovano collocazione una grande cucina che invita a
pranzi e cene comunitarie come anche a corsi dedicati, un’area relax, una piccola area
studio per lo svolgimento dei compiti dei figli dei padri separati, un’area centrale arredata
con tavolini quadrati assemblabili che possono formare sia lunghe tavolate, sia moduli da
2 o 4 per il gioco o per laboratori organizzati, un’area isolabile da parete scorrevole o
tenda dedicata alla visione di film e alla consultazione di libri.
L’ala sinistra del piano primo rimane ad uso della comunità alloggio per sette donne anziane, è suddivisa in sala comune, cucina, 3 camere singole e 2 camere doppie, con servizi igienici predisposti per utenza con ridotta capacità motoria comuni al piano. Progettualmente verrà interessata da un aggiornamento tecnologico con la predisposizione per la domotica sociale. L’ala sinistra del piano secondo viene dedicata ai padri separati con difficoltà abitative, si prevede un corridoio distributivo a servizio delle unità abitative sul fronte Nord e una sala gioco comune ad uso della prole ospitata. La sistemazione interna definisce tre unità, appartamenti bilocali da 45 a 60 mq., così suddivisi: ingresso/salotto/sala pranzo/cucinino, camera matrimoniale, cameretta singola o doppia per la prole, servizio igienico (in una delle tre unità predisposto all’uso di utenza con ridotta capacità motoria).

Rispondi