Genova – Aveva ramificazioni anche in Liguria l’organizzazione criminale che creava decine di finte aziende che acquistavano prodotti tecnologici all’estero e li rivendevano in Italia a prezzi favorevoli perchè sgravati dall’IVA che le aziende non pagavano allo Stato per un complesso giro di false fatturazioni e false dichiarazioni di esenzione fiscale.
Un giro d’affari da oltre 1,3 miliardi di euro che venivano riciclati aprendo altre aziende ma anche acquistando complessi immobiliari e facendo investimenti in aziende in difficoltà o, ancora, sovvenzionando la malavita organizzata o il traffico di stupefacenti.
Ben 47 le misure cautelari emesse dalle Procure di Milano e Palermo. Alcune anche all’estero, in Europa e a Dubai dove “rimbalzavano” molte delle operazioni commerciali fasulle.
La merce acquistata senza pagare l’Iva veniva rivenduta a prezzi molto più bassi rispetto alla concorrenza, ingannando gli acquirenti e innescando vendite a catena.
Un complesso di truffe ai danni dello Stato che ha portato ad un pesante danno erariale per lo Stato che non ha incassato le tasse dovute ma anche una concorrenza illegale e sleale perchè le aziende si potevano permettere sconti impossibili per chi opera nel rispetto delle Leggi.