Genova – Un nido di vespa killer velutina, grande quando una damigiana, appeso ad un albero in un giardino di un palazzo nel pieno centro della città. Prosegue la triste serie di “segnalazioni” – nove quelli sin qui scoperti – di nidi del pericoloso calabrone asiatico nel capoluogo ligure. Una invasione che prosegue nell’apparente disinteresse delle istituzioni che per tutto il territorio provinciale, hanno “messo sul campo” un solo neutralizzatore volontario che si occupa di inseguire e distruggere l’insetto infestante nel tempo libero e con un rimborso spese di circa 50 euro a fronte dell’utilizzo di attrezzature da migliaia di euro e operando ad altezze di oltre 20 metri.
Questa volta il nido è stato scoperto addirittura a meno di cento metri da Palazzo Tursi, sede del Comune e solo grazie alla tempestività e al comportamento corretto dei proprietari del giardino, la colonia è stata distrutta nei tempi “corretti” ovvero probabilmente prima che potesse liberare nell’ambiente decine e forse centinaia di regine in grado di fondare altrettanti nidi la prossima primavera.
Sono stati infatti i proprietari del giardino ad accorgersi della “strana presenza” di una specie di pallone color cartone, appeso ai rami di un grosso albero.
Il nido era certamente sul posto da mesi ma, probabilmente, era nascosto dalle foglie, cadute ai primi freddi. Per mesi la colonia è cresciuta, allevando migliaia di calabroni pronti a cacciare api ed insetti impollinatori, su un territorio fragile come la Liguria e, soprattutto, senza nemici naturali.
La provvidenziale segnalazione ha consentito un intervento rapido e risolutivo come, purtroppo, se ne sono visti pochi, quest’anno, e che costituisce un esempio da seguire per chiunque abbia anche solo il dubbio di avere un nido nelle vicinanze di casa o su un suo terreno o proprietà.
Quello trovato è il nono nido ritrovato, solo nell’ambito cittadino, a Genova, nel corso del 2024. La vicenda risale al novembre 2024 ma solo oggi LiguriaOggi.it è in grado di raccontare la vicenda rispettando la volontà dei proprietari di non rivelare la collocazione del nido. Posizione conosciuta dalle autorità competenti che sono intervenute.
La maggior parte dei nidi trovati, però, non è stata affrontata nel modo corretto e, tra disinformazione e impreparazione, ha potuto completare il ciclo vitale, disperdendo centinaia di Regine feconde che, superato l’inverno, daranno vita ad altrettanti nidi che rappresenteranno una emergenza per la città, sia per i danni alla biodiversità e agli apicoltori (la vespa velutina fa strage di api) e sia per i Cittadini visto e considerato che ormai l’insetto alieno nidifica tra le case e che è mortale anche per l’essere umano come dimostrano i decessi che ogni anno avvengono nella vicina Francia dove è più diffuso.
Il primo nido del pericoloso calabrone asiatico è stato trovato nel quartiere di Sestri Ponente, appeso sotto ad un balcone di un condominio, tra le case del quartiere ed è stato rapidamente eliminato anche perché ancora di piccole dimensioni.
Il secondo è stato trovato in via Struppa, all’interno del vivaio di Aster e vicino ad una scuola frequentata da bambini.
Il nido è rimasto incredibilmente “non segnalato” sino all’autunno quando, una persona residente nella zona, ha visto il nido, ormai delle dimensioni di una lavatrice, appeso all’albero e lo ha segnalato.
L’associazione Amici delle Api ha raccolto la segnalazione all’indirizzo amicidelleapigenova@gmail.com e l’ha inoltrata allo specifico ufficio del Parco Naturale Alpi Liguri che ha attivato il neutralizzatore, l’unico operativo nel territorio di tutta la provincia di Genova che sembra sia intervenuto. Siamo costretti a restare nella formula dubitativa perchè chi segnala i nidi non ha alcun modo di verificare l’esito della segnalazione. Una circostanza che l’associazione Amici delle Api critica duramente.
“E’ un sistema che va cambiato ed è inaccettabile – spiegano all’associazione – perché non consente ai Cittadini di avere informazioni su quanto avviene dopo la segnalazione. Non ci sembra un metodo trasparente per gestire le cose. I Cittadini che segnalano, perdendo tempo con una procedura non esattamente semplice, devono poter leggere da qualche parte quanto segnalato, una data certa di apertura del “caso” e anche la data di avvenuta distruzione, con l’esito dell’intervento”.
Richieste che, al momento, restano lettera morta contribuendo a rendere poco efficace la lotta all’insetto pericoloso.
Un terzo nido è stato poi segnalato a Sturla, a pochi metri dai poggioli di un palazzo di via Stefano Castagnola. In questo caso il ritardo nell’intervento di rimozione ha causato la richiesta di intervento di un “privato” che ha rimosso il nido in modo non corretto, senza rispettare le modalità previste e causando molto probabilmente la dispersione di Regine feconde che potranno fondare altre decine di nidi, anche nelle vicinanze, all’arrivo della buna stagione.
L’apicoltore intervenuto, infatti, non risulta aver partecipato ai corsi di formazione organizzati da Regione Liguria in collaborazione con le associazioni degli apicoltori.
Corso che insegna che il nido va neutralizzato soffiando con uno speciale macchinario un potente insetticida, in grado di uccidere le vespe presenti nel nido. Poi occorre lasciare per qualche giorno il nido sul posto per evitare che le vespe uscite – o peggio fuggite durante l’intervento – possano rientrare nel nido ancora impregnato di insetticida, morendo e solo a quel punto, diverso tempo dopo la distruzione del nido, si può rimuovere il nido stesso.
Invece l’intervento realizzato sembra essere stato realizzato senza ausilio di insetticidi, salendo sull’albero e tagliando il ramo su cui era presente il nido.
Nido che è stato prelevato ancora pieno di vespe velutine vive, probabilmente Regine feconde per il periodo dell’intervento e che hanno potuto volare via tranquillamente, andando a nascondersi per superare l’inverno potendo poi dar vita a decine di altri nidi.
Per questo motivo è molto importante che gli interventi vengano affidati esclusivamente a personale preparato e autorizzato dalla Regione Liguria.
L’intervento pubblico è inoltre completamente gratuito e i dati raccolti vengono studiati e inseriti nelle banche dati che i privati difficilmente aggiornano.
I nidi scoperti a Genova nel 2024 sono:
1) Nido di via Struppa nel vivaio Aster
2) Nido di via Struppa 2 – all’altezza del civico 64
3) Nido di Sestri Ponente (distrutto)
4) Nido di via Stefano Castagnola a Sturla (distrutto in modo non corretto)
5) Nido di via Mogadiscio (ancora presente)
6) Nido di via Lodi (ancora presente)
7) Nido di via Romana della Castagna (ancora presente)
8) Nido di viale Teano a Quarto (non ci sono informazioni)
9) Nido in pieno centro (eliminato a novembre)
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(Foto di Marco Fortunato – Facebook)