Vespa PiaggioGenova – E’ stato trovato in possesso di ben 27 vespe risultate rubate e di aver gestito un traffico di pezzi rubati e depredati da altri mezzi di provenienza furtiva il collezionista di Vespa rubate individuato e denunciato dalla polizia locale di Genova al termine di lunghe e complesse indagini.
Tutto nasce nel settembre 2021, quando personale dell’unità territoriale di Ponente della polizia locale ha rinvenuto a Sampierdarena, in corso Perrone, due telai di motociclo Piaggio “Vespa” completamente privi di parti estetiche e meccaniche. Gli accertamenti fatti in seguito hanno permesso di appurare che erano parte di altrettanti motoveicoli poi risultati provento di furto.
Gli agenti del reparto polizia giudiziaria, in collaborazione col personale dell’Utp, ha monitorato la zona circostante attraverso le telecamere di videosorveglianza della civica amministrazione, riuscendo così a risalire al veicolo attraverso il quale i telai erano stati, dapprima trasportati, per poi essere abbandonati a margine della carreggiata. Si è appurato anche che prima del rinvenimento da parte degli agenti, un terzo telaio era stato prelevato dalla strada da un altro soggetto, poi risultato estraneo all’indagine, che è stato denunciato per ricettazione.
È stata pertanto avviata un’attività per individuare l’uomo che si trovava alla guida dell’autocarro e si è risaliti a un uomo, collezionista di veicoli d’epoca, nonché titolare di un’officina specializzata nella riparazione di motocicli Piaggio-Vespa, ubicata nel centro cittadino.
A seguito di attività concordata con l’autorità giudiziaria, è stato effettuato un monitoraggio con sofisticati sistemi di videosorveglianza e localizzazione, nonché esaminato il traffico telefonico del sospetto.
Le indagini degli operatori del nucleo polizia giudiziaria e indagini tecnico-scientifiche, ha permesso di individuare due ulteriori siti, uno ubicato nel territorio cittadino e l’altro in un comune dell’Alessandrino, dove l’uomo era solito recarsi in orari serali e notturni.
Entrambi i locali risultavano nella disponibilità dell’uomo sotto osservazione, nonostante egli non avesse stipulato i relativi contratti di locazione, probabilmente al fine di eludere eventuali indagini, nel contempo rendendo particolarmente difficoltosa la loro individuazione.
In seguito a quanto accertato, gli agenti del Reparto polizia giudiziaria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Genova, hanno eseguito le perquisizioni di tutti i locali nella disponibilità dell’indagato rinvenendo oltre 20 motoveicoli di provenienza illecita, taluni alterati nei dati identificativi alfanumerici dei telai e dei propulsori, al fine di riciclare i mezzi e reintrodurli in commercio.
Grazie a un’attenta disamina delle “punzonature” apposte sulle parti meccaniche e sui telai stessi, nonché specifici accertamenti svolti su ulteriore materiale e documentazione rinvenuta nei locali perquisiti, compresi gli oggetti in origine riposti dai legittimi proprietari all’interno dei mezzi a loro sottratti, si è riusciti a risalire agli effettivi dati di immatricolazione constatandone, così, la loro effettiva provenienza furtiva. Ad esempio gli agenti in un caso sono partiti da un casco, sul quale erano stati apposti adesivi tra cui quello di una cooperativa, oppure da un contrassegno di un parcheggio in abbonamento, per risalire ai legittimi proprietari.
Peraltro, proprio all’interno dell’officina gestita direttamente dal presunto autore dei fatti delittuosi, è stato rinvenuto un cospicuo numero di “punzoni metallici”, riproducenti caratteri alfa numerici di dimensioni compatibili con quelli normalmente apposti dalle case costruttrici.
Gli ulteriori accertamenti effettuati hanno consentito di individuare altri motocicli, in precedenza commercializzati dallo stesso titolare dell’officina, i quali erano stati riciclati, a mezzo di alterazione dei dati identificativi, con le modalità sopra espresse.
Questi ultimi veicoli sono stati posti in sequestro al fine di esperire la riconsegna agli effettivi aventi diritto, mentre gli attuali intestatari, totalmente ignari della provenienza delittuosa dei motocicli da loro acquistati, hanno proposto formale querela per truffa nei confronti del venditore.
La complessa attività di indagine, terminata solamente nell’anno 2024, ha consentito di recuperare in totale 27 motocicli rubati, tutti modelli Vespa Piaggio, e di contestare all’odierno indagato il reato di ricettazione e quello ben più grave di riciclaggio.
Si precisa che resta salva la presunzione di innocenza per cui tutti gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
(Foto di Archivio)
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