Savona – Verso l’archiviazione per gli episodi avvenuti a Genova e la richiesta di rito abbreviato per ottenere uno sconto della pena la vicenda di don Andrea Melis, l’ex parroco di Finale Ligure ed ex preside della scuola elementare Assarotti a Genova, arrestato nell’agosto dello scorso anno con l’accusa di atti sessuali con ragazzini minorenni “ricompensati” con regali costosi, abiti firmati e ricariche di schede telefoniche per videogiochi.
Il prossimo 29 maggio si terrà a Savona l’udienza preliminare del processo che lo vede imputato e nel corso della quale potrebbe chiedere l’accesso al rito abbreviato che consentirebbe di ottenere uno sconto della pena.
Il prete, ora in una comunità dove viene curato come “sex offender” è accusato di abusi sessuali che avrebbero visto come vittime un ex chierichetto e un ex alunno.
Mentre la vicenda “genovese”, con il tentativo del prete di baciare alcuni ragazzini offrendo in cambio alcune sigarette elettroniche, sembra andare verso la archiviazione, quella savonese, più grave a livello di accuse, potrebbe concludersi con un patteggiamento tra le perplessità di chi da tempo lotta per l’emersione del fenomeno degli abusi sessuali su minori perpetrati da religiosi e l’apparente disinteresse della società alla gravità delle vicende che emergono e che vedono coinvolte persone che per anni restano a contatto con le loro vittime o potenziali tali.