Genova – Sarà un’indagine della Digos a chiarire i contorni della violenta aggressione avvenuta nella notte del 31 maggio, nella centralissima piazza Dante, ai danni di un gruppo di ragazzi.
Due giovani sono finiti in ospedale ed avrebbero raccontato di essere stati picchiati con calci e pugni dopo essersi rifiutati di fare “il saluto romano”, intimato da un altro gruppetto di ragazzi, minorenni, incrociati per strada dopo una serata tra la Movida.
Un episodio sul quale si cercano riscontri ma che, se confermato, potrebbe costituire una ulteriore aggravante per i responsabili, di fatto passibili della denuncia per il reato di “apologia di fascismo”.
Secondo le prime ricostruzioni i due gruppi di ragazzi si incontra nella zona di piazza Dante e alcuni giovani circondano gli altri e gli chiedono senza troppi preamboli se sono “di sinistra”. Le risposte avrebbero scatenato una violenta reazione da parte dei più esagitati che avrebbero intimato ai “rivali” di eseguire subito il saluto romano. Al rifiuto di questi sarebbero scattate le botte. Pugni e calci messi a segno con tecnica “da arti marziali”, altra aggravante.
I due ragazzi coinvolti finisce in ospedale mentre gli altri chiamano il numero di emergenza 112 e fanno scattare le ricerche delle forze dell’ordine che bloccano i presunti picchiatori in via XX settembre, poco lontano dal luogo dell’aggressione. Si tratta di 4 minorenni che verranno affidati ai genitori e che verranno ascoltati nuovamente per delineare meglio come siano effettivamente andate le cose e perché abbiano aggredito l’altro gruppo.
Al vaglio la possibile pista politica che aprirebbe scenari complessi e che si speravano dimenticati dopo gli anni di piombo e degli scontri di matrice politica.
Un caso affrontato con particolare delicatezza dopo l’episodio del sindacalista che aveva denunciato un’aggressione di stampo politico salvo poi ritirare la denuncia ed essere espulso dal sindacato quando è emerso che la storia era sostanzialmente inventata.