Genova ricorda il dramma della deportazione nazi-fascista di 1500 operai genovesi nei campi di lavoro tedeschi del 16 giugno 1944. Lo fa con una cerimonia che si terrà questa mattina, a partire dalle 10, nel quartiere di Sestri Ponente.
Quel pomeriggio di 81 anni fa scattò infatti una delle più devastanti rappresaglie delle forze di occupazione nazifasciste verso il mondo delle fabbriche. Reparti armati e forze fasciste circondarono la San Giorgio, la SIAC, l’Ansaldo e la Piaggio, bloccando i lavoratori che tentavano di fuggire. Armi alla mano, i nazifascisti sceglievano i più giovani, circa 1.500 operai, per caricarli su vagoni ferroviari.
Alcuni riuscirono a scappare, qualcuno morì nel tentare di farlo gettandosi dal treno, altri invece furono colpiti dai nazisti durante il tentativo di fuga.
Per gli operai fatti prigionieri la meta fu inizialmente il campo di concentramento di Mauthausen, poi uno dei campi di lavoro forzato del Reich.
Non tutti riuscirono a sopravvivere. I nomi delle vittime si aggiunsero al martirologio delle deportazioni che già comprendeva gli ebrei prelevati nell’autunno precedente, gli antifascisti catturati singolarmente e le vittime delle rappresaglie.
Alla Santa Messa officiata nella basilica di N.S. Assunta in piazza Baracca, in programma alle ore 10.30, seguirà alle 11.25 la deposizione delle corone a Palazzo Fieschi, in via Sestri 34.
Quindi gli interventi istituzionali di Giacomo Ronzitti (presidente ILSREC, Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea), Francesco Quaglia (presidente associazione 16 giugno 1944), Fabio Ceraudo (presidente Municipio VI Medio Ponente), Stefano Damonte (consigliere Città Metropolitana di Genova), Katia Piccardo (consigliera Regione Liguria) e Alessandro Terrile (vicesindaco Comune di Genova).
In chiusura l’orazione commemorativa a cura di Marco Pluviano (Comitato scientifico ILSREC).