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Genova, inchiesta corruzione in Comune, la difesa: soldi per le cure ai Migranti

Antonino Sergio Gambino Francesco FracchiollaGenova – Il denaro versato all’azienda della moglie dell’assessore Sergio Gambino servivano per pagare le cure dentistiche per i minori non accompagnati coinvolti nell’appalto per la gestione.
Sarebbe questa la linea difensiva che emergerebbe dall’inchiesta su presunto scambio di favori che vede indagato l’ex assessore alla Sicurezza, Antonino Sergio Gambino e Francesco Fracchiolla, dirigente delle Misericordie e punto di riferimento degli appalti per la gestione e le cure dei Minori non accompagnati di cui si occupava il Comune di Genova.
A dichiarare che il denaro che risulterebbe versato dai gestori dell’appalto alla società di studi dentistici curata dalla moglie dell’assessore Gambino (non indagata) servivano per pagare le cure dentistiche necessarie sarebbe lo stesso Fracchiolla.
L’uomo, ascoltato dagli inquirenti, avrebbe ammesso i pagamenti giustificandoli però come pagamenti per prestazioni professionali, ovvero cure di cui i ragazzi necessitavano.
Il gestore dell’appalto per i giovani migranti avrebbe insomma scelto l’azienda perché prestava servizi che si rendevano necessari e non per “pagare” i sospettati favoritismi oggetto delle indagini e delle ipotesi di accusa.
La linea difensiva sembra ridimensionare le responsabilità degli indagati e “spiegare” il passaggio di denaro.
Non ci sarebbe collegamento tra gli appalti ottenuti da MiseCoop di cui Fracchiolla era amministratore e i passaggi di denaro che andavano solo a coprire le spese per gli interventi effettuati in favore dei ragazzi.
Le indagini proseguono in particolare sui telefoni, i tablet e i computer oggetto di sequestro durante le perquisizioni delle scorse settimane e con l’esame del Tribunale del Riesame proprio delle richieste di dissequestro e riconsegna degli strumenti presentate dagli avvocati difensori degli indagati. Strumenti che dovranno essere analizzati alla ricerca di conferme o smentite alle ipotesi investigative di conversazioni tra le parti nelle quali ci potrebbero essere importanti riscontri alle accuse.
Francesco Fracchiolla si era dimesso dalla carica di vicepresidente e consigliere regionale della Federazione Misericordie della Liguria ed il suo nome era già comparso – senza essere indagato – nelle indagini sul progetto di realizzare una struttura per i minori migranti senza accompagnatore nel terreno di Rivarolo di proprietà di una collaboratrice dell’assessore Lorenza Rosso. Il progetto era stato cancellato a seguito delle rivelazioni del quotidiano genovese Il Secolo XIX e a gestire la struttura sarebbe stata la stessa Misecoop di Fracchiolla.

 

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