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Genova, distrutto dai Volontari il nido di vespa killer a San Fruttuoso

Velutina vespa nido, San Fruttuoso via BerghiniGenova – Sono dovuti intervenire gli apicoltori volontari per rimuovere in fretta il primo nido di vaspa killer velutina trovato quest’anno tra le abitazioni del quartiere di San Fruttuoso.
Considerando il comprensibile timore della padrona di casa, allergica alle punture degli insetti e la pericolosità della Vespa velutina anche per le persone, un volontario dell’associazione Alpamiele, regolarmente formato e autorizzato, si è recato in via Berghini ed ha neutralizzato nel modo corretto il nido, dopo le regolari segnalazioni agli enti preposti.
La Redazione di LiguriaOggi.it segue l’emergenza vespa velutina da anni ed aveva raccontato del ritrovamento, sul poggiolo di un appartamento, di un nido del pericoloso calabrone asiatico, proprio in un quartiere popoloso e certamente non periferico.
Come lo scorso anno, però, le lungaggini burocratiche e l’assenza (al momento) di una vera squadra di neutralizzatori ha fatto scattare l’emergenza e su rischiesta della padrona di casa è intervenuto Luca Gaggioni, apicoltore esperto, abilitato da un corso regionale e titolare del negozio l’Ape in Bottega, in via Pisa, ad Albaro.
Il volontario si è recato presso l’abitazione, ha preso visione del nido – della grandezza di un pallone da calcio – ed è intervenuto attendendo le ore serali per fare in modo che nel nido vi fosse il maggior numero di vespe della colonia, e lo ha neutralizzato secondo le procedure.
Un intervento che, alla persona che ha scoperto e segnalato il nido, non è costato un centesimo poichè rientra in una specifica campagna predisposta dalla Regione Liguria nell’ambito di un progetto di lotta all’invasione del pericoloso insetto.
La vespa velutina, infatti, non è originaria dell’Italia ed è un insetto invasivo e pericoloso per la Natura e per le persone.
Si nutre di api e di insetti impollinatori ed è dunque un flagello per la biodiversità e per l’agricoltura in genere ma è anche pericoloso per l’uomo poiché se si disturba il nido, anche solo avvicinandosi troppo, attacca in massa e in una colonia possono essere presenti anche decine di migliaia di insetti.
In Francia, dove l’invasione è iniziata una decina di anni prima, si registrano ogni anno decessi di perisone aggredite e punte anche solo durante una scampagnata sfortunata con un passaggio troppo vicino ad un nido.
Una sola puntura dell’insetto può uccidere una persona allergica scatenando uno choc anafilattico ma più punture possono uccidere un adulto sano e un nido ospita migliaia di esemplari.
La loro aggressività viene troppo spesso sottovalutata anche da parte di chi – per motivi incomprensibili – tende a minimizzare l’emergenza in atto.
Durante il sopralluogo, Gaggioni si è accorto della presenza di un altro nido, probabilmente un “secondario” a pochi metri dal terrazzo “incriminato”, in cima ad un albero.
Una circostanza simile a quella registrata lo scorso anno in via Castagnola, a Sturla. Qui un condominio è rimasto “sotto scacco” per mesi aspettando l’intervento dell’unico tecnico autorizzato dalla Regione Liguria presente in provincia di Genova. L’intervento di una persona non autorizzata e che ha operato nel modo sbagliato ha probabilmente peggiorato la situazione invece di risolverla perchè il nido è stato semplicemente rimosso, portato a terra e messo in sacchi di plastica quando ormai tutte le vespe erano scappate.
Le vespe velutine sono in grado di rifondare il nido e ricominciare da capo la costruzione e per questo, per la rimozione del nido occorre affidarsi a tecnici abilitati in possesso di regolare autorizzazione regionale.
I volontari abilitati di Alpamiele, almeno una decina, e di Apiliguria che ne ha altrettanti, sono “bloccati” nel limbo della burocrazia poiché hanno superato il corso per neutralizzatore ma non sono ancora inseriti nell’esercito che lotta contro la velutina.
Sembra manchino le assicurazioni e così la rimozione resta appannaggio di una sola persona che fa parte della Protezione Civile di Bogliasco e che certamente non può rispondere in tempi ragionevoli a fronte di decine di segnalazioni da Deiva Marina a Cogoleto.
La Regione Liguria aveva promesso un intervento “risolutivo” lo scorso inverno, quando a Genova sono stati trovati ben 10 nidi – in gran parte non distrutti – ed era emerso lo scandalo della guerra alla velutina affidata sulla provincia di Genova ad una sola persona.
Cosa bisogna fare se si avvista un nido di Vespa velutina?
Per prima cosa occorre segnalare il ritrovamento (con foto) all’indirizzo email [email protected] possibilmente mandando in copia il messaggio a [email protected] per poterne seguire l’iter
E’ inoltre possibile segnalare il nido con foto anche alle associazioni degli apicoltori riconosciute da Regione Liguria: AlpaMiele e Apiliguria o, ancora, via Facebook, al gruppo Vespa velutina – Genova e Provincia
O, ancora contattando l’associazione Amici delle Api – Liguria, sempre sui social
Come lo scorso anno la Redazione di LiguriaOggi.it ([email protected] 
whatsapp 351 5030495 ) seguirà l’evolversi dell’emergenza vespa velutina a Genova ma anche nelle altre province.
Questi i nidi trovati nel 2025:
1) Nido di Teglia – segnalato l’8 giugno 2025 – rimosso
2) Nido di San Fruttuoso – segnalato il 10 luglio 2025 – rimosso il 14 luglio

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