Genova – Mentre proseguono le polemiche su presunti ritardi e sulla proposta di offrire un duplice uso, anche militare, della nuova diga foranea, arriva l’annuncio del posizionamento dell’undicesimo mega-cassone sul fondale al largo di Genova.
L’opera in costruzione è una delle più ardite mai costruite in Europa ed è una infrastruttura, sviluppata interamente in mare aperto. Secondo i suoi sostenitori rappresenta un intervento strategico per la competitività del porto di Genova e dell’intero sistema logistico del Nord Italia mentre per gli scettici rischia di costare un’enormità e potrebbe presentare problemi di staticità proprio per la scelta ardita di lavorare su fondali oltre i 50 metri.
Con una lunghezza che nella sua configurazione finale raggiungerà 6,2 chilometri, e una profondità di posa fino a 50 metri – la più profonda mai ideata in Europa per una diga foranea – l’opera consentirà l’accesso al porto delle navi di nuova generazione di lunghezza fino a 400 metri ed è destinata a rafforzare il ruolo dello scalo ligure nel Corridoio Reno-Alpi della rete TEN-T.
L’affondamento dell’undicesimo cassone si inserisce in un quadro di avanzamento lavori che ha già visto la posa di oltre 2.200 tonnellate di ghiaia e la realizzazione di quasi 39.000 colonne sommerse per il consolidamento del fondale marino.
Le colonne sommerse costruite ad oggi sono pari a 454.000 metri lineari, più della metà della lunghezza totale di quelle previste dal progetto.
Secondo i costruttori la Nuova Diga Foranea è un progetto che unisce innovazione ingegneristica, sostenibilità ambientale e visione strategica per il futuro della logistica italiana. In sinergia con il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova, attualmente in corso e anche questo realizzato da Webuild, contribuirà a creare un sistema infrastrutturale integrato e moderno, capace di rispondere alle sfide della mobilità e del commercio globale.
(foto di Archivio)