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Genova, abbattimento alberi a Carignano, torna la protesta

alberi abbattuti CarignanoGenova – Ancora alberi da abbattere, questa volta a Carignano, e ancora proteste dei residenti e delle associazioni ambientaliste e di difesa del patrimonio paesaggistico.
Da questa mattina nuovo braccio di ferro tra manifestanti e incaricati agli abbattimenti in via Delle capuccine, davanti all’entrata dell’Ospedale Galliera.
Da una parte mezzi e uomini pronti ad abbattere alcuni alberi che sarebbero stati classificati come “pericolosi” e dall’altra un gruppo di residenti e manifestanti pro Natura che chiedono la sospensione del provvedimento, che vengano mostrate le perizie che dimostrerebbero la pericolosità e che venga concesso il tempo per provvedere ad una contro-perizia di un tecnico abilitato per accertare l’impossibilità di salvare gli alberi, magari con potature in grado – come avviene in molte città più attente al verde pubblico – di riportare in sicurezza le piante.
“Si comportano come durante nell’era Bucci – denuncia Andrea Agostini del circolo Nuova Ecologia – Delle promesse della sindaca Salis di trasparenza e partecipazione non c’è traccia. Nessuno ha avvisato i cittadini residenti. Nessun avviso al Municipio. Nessuno mostra la perizia che certificherebbe il rischio imminente di crollo violando la legge che con l’accesso agli atti garantisce ai cittadini la possibilità di opporsi nei luoghi e nelle procedure di legge agli atti amministrativi del Comune”
“Non c’è nessuna possibilità per i cittadini – prosegue Agostini – di dare suggerimenti che possano, certificati da tecnici di fiducia, proporre una alternativa al taglio. Niente cura, niente sostegno solo abbattimento”.
I manifestanti si domandano anche perché, nel caso vi fosse un reale rischio di crollo o un alto livello di pericolosità, la perizia non venga resa pubblica, anche solo per avvertire chi passa sotto gli alberi ogni giorno.
“Se è vero che gli alberi sono periziati – denunciano i residenti – immaginiamo che la perizia non sia stata fatta ieri. Se qualcuno sa da giorni, forse settimane, che gli alberi sono pericolosi, perché l’area non è stata recintata e preclusa al passaggio? Se ci fosse stato un crollo con feriti o peggio, di chi sarebbe la responsabilità? Noi chiediamo trasparenza e se non c’è nulla da nascondere non capiamo il perché di questi blitz”.
I manifestanti lanciano un appello alla sindaca Salis affinché cambi queste procedure e indichi un nuovo percorso partecipato per le situazioni come questa.
“Nessuno si oppone alla messa in sicurezza delle strade – spiegano – ma chiediamo che le decisioni vengano rese pubbliche appena prese e che venga consentito un “contraddittorio” che preveda la possibilità che, oltre all’abbattimento, sia possibile valutare la messa in sicurezza con strumentazioni che esistono e vengono usate in tutta Europa.
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