Genova – Forse un malore all’origine della morte, avvenuta nella notte, di Patrizio Randazzo, il portuale di 48 anni finito sotto inchiesta per aver investito e ucciso il collega Giovanni Battista Macciò, la notte del 18 dicembre 2024, travolgendolo con una ralla per spostare i container al terminal Psa di Pra’.
A fare il macabro ritrovamento la moglie che avrebbe trovato il marito, ormai morto, nel letto di casa.
Secondo i primi riscontri, ad uccidere Randazzo potrebbe essere stato un malore collegato a problemi respiratori che di cui il portuale soffriva a seguito di una grave forma di covid che lo aveva colpito ai tempi della pandemia.
La morte dei Patrizio Randazzo chiude, di fatto, la possibilità di un processo per accertare cosa avvenne realmente quella terribile notte di dicembre e le responsabilità per eventuali manovre errate.
Molto probabilmente, però, la famiglia deciderà di aprire una vertenza legale con la Culmv per quanto avvenne nel piazzale del Terminal PSA di Prà dove la ralla eseguì una sterzata improvvisa colpendo e uccidento Macciò. Una manovrà che non sarebbe stata autorizzata e che potrebbe anche essere stata causata da un altro malore o da un errore di valutazione.
Nel video dell’incidente, diffuso giorni dopo la tragedia, si vede il mezzo pesante compiere una inversione a U che ha di fatto causato l’incidente mortale.
Il decesso del conducente del veicolo impedisce di fatto la possibilità di ricostruire con il diretto interessato l’esatta dinamica dell’incidente e le motivazioni della manovra.