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Rapallo, emergenza cinghiali, Gaia Natura e Ambiente scrive alla sindaca Ricci

cinghiali strada Santa Margherita LigureRapallo (Genova) – Torna l’emergenza cinghiali in città con la presenza di animali segnalata con sempre maggiore intensità in diverse zone della cittadina del Tigullio. L’associazione Gaia – Animali e Ambiente ha scritto una lettera alla sindaca, Elisabetta Ricci con alcune proposte per risolvere la situazione in modo incruento e senza grandi spese per la collettività nel rispetto degli animali.
Ecco il testo della missiva in attesa della risposta del Comune e della prima cittadina di Rapallo:

“Buongiorno, con riferimento alla presenza di alcuni cinghiali nella Sua città, evidenziata anche da alcuni articoli di stampa degli ultimi giorni, la scrivente associazione GAIA Animali e Ambiente si permette di indicare alcuni suggerimenti finalizzati ad una gestione non cruenta della problematica, sia per tranquillizzare quella parte di cittadini che si sente insicura rispetto alla presenza degli ungulati, sia per mantenere civili forme di rispetto verso la vita degli animali.
Nel maggio scorso abbiamo seguito attivamente, assieme ad altre associazioni, la vicenda della cucciolata nata nel greto del torrente San Francesco che ha avuto una certa visibilità mediatica. Riteniamo quella un’esperienza positiva grazie all’attenzione dei cittadini e dei volontari animalisti che hanno impedito la cattura a cui sarebbe seguita una triste sorte per i cuccioli e per la madre che si trovavano, e sembra anche tuttora, in un’area dove non hanno alcuna interazione con le persone, quindi non costituiscono alcun pericolo.
In quell’occasione un piccolo cinghiale morì, dall’esperienza che abbiamo la causa è probabilmente naturale, in ogni cucciolata i soggetti più deboli non sopravvivono. Il corpo era stato recuperato dalla vigilanza regionale e non ci risulta esistano referti che ne attribuiscono la morte alla PSA.

La legge 157/92 che regolamenta la protezione della fauna selvatica e del prelievo venatorio, stabilisce che prima di arrivare ad usare metodi cruenti verso specie invasive, o presunte tali, si debbano adottare tutta una serie di metodi ecologici alternativi alle uccisioni.
Nel caso specifico di Rapallo, per evitare i limitare al massimi la presenza sulle strade, ne indichiamo alcune:
1) emanare ordinanza che vieti la somministrazione di cibo agli animali selvatici organizzando un servizio di vigilanza che intervenga con azioni adeguate;
2) predisporre cassonetti dell’immondizia che siano a prova di cinghiale, cambiandoli con più sicuri, fissandoli a terra o recintando il perimetro (come fatto da altri Comuni liguri);
3) vigilare e multare quei cittadini che lasciano i rifiuti a terra e non dentro i cassonetti;
4) individuare i varchi da dove i cinghiali salgono dai torrenti cittadini per arrivare in strada e chiuderli con delle barriere adeguate ( questo è un punto molto importante, attuato ad esempio a Genova sul torrente Bisagno anche su nostra proposta);
5) campagna informativa verso la cittadinanza sul corretto comportamento nel caso di eventuale incontro con gli animali selvatici, con i cinghiali in particolare (predisposta da esperti del settore).

Ci auguriamo che attuando queste prime azioni il Comune di Rapallo possa essere di esempio verso altre amministrazioni nel perseguire metodi di controllo non cruento nei confronti di questi ungulati, inoltre potrebbe farsi promotore, verso la Regione Liguria e il Ministero della Salute per un programma di sterilizzazione farmacologica, già sperimentata in altre realtà italiane, ad esempio applicandola al gruppo chiuso presente nel torrente San Francesco”.
(foto di Archivio)
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