Liguria – L’Unione Sindacale di Base continua la pressione politica per garantire un ombrello di protezione alla Global Sumud Flotilla che si avvicina sempre di più alle acque internazionali dove potrebbe essere assalita e bloccata da militari israeliani in violazione delle norme sugli aiuti umanitari. Nel ricordare che la Global Sumud Flotilla è una missione pacifica per consegnare cibo e generi di prima necessità alla popolazio palestinese affamata, USB si mobilita e apre lo stato di agitazione in tutte le categorie del lavoro privato per preparare, in caso di agggressione alla flotta, uno sciopero generale che potrebbe avere conseguenze molto dure in tutto il Paese.
“Il genocidio perpetrato dallo stato israeliano nei confronti della popolazione di Gaza – scrive USB in una nota diffusa alla Stampa – e la politica di annessione della Cisgiordania che aggravano, semmai fosse possibile, un’occupazione che si perpetra da più di 76 anni, sono semplicemente intollerabili. Chiediamo al Governo italiano ed all’Unione Europea di mettere fine alla complicità con lo stato di Israele, attivando sanzioni economiche, politiche e militari con l’obiettivo di fermare il genocidio e la pulizia etnica della Palestina. Il Governo deve reagire duramente alle minacce del ministro Ben Gvir e del Governo israeliano di fermare con la forza, arrestare e trattare come terroristi i componenti della Global Sumud Flottilla”.
Secondo l’Unione Sindacale di Base, l’incolumità degli attivisti “di fronte a queste inaudite minacce deve essere garantita, mentre la pacifica azione di solidarietà della Flottilla con il suo carico di cibo, farmaci e beni donati dalla popolazione del nostro Paese deve poter raggiungere la popolazione di Gaza. Le minacce del Governo israeliano sono una vergognosa e infame ingerenza, che segnala come l’impunità dello stato di Israele sia un pericolo effettivo per la pace di tutti i popoli del Mediterraneo”.
Secondo USB l’invasione e il genocidio di Gaza segnano l’apice della tendenza alla guerra e l’apparato politico, industriale e militare che sostiene Israele sarebbe lo stesso che nelle differenti opzioni politiche sostiene il riarmo dell’Unione Europea.
“Il nostro no alla guerra – spiega USB – e al genocidio è lo stesso che ci porta bloccare il transito delle armi nei porti, negli aeroporti, nelle ferrovie e nella logistica verso qualsiasi teatro di conflitto, ma non solo: pretendiamo la possibilità di riconoscere la facoltà di obiezione di coscienza per chi è coinvolto in processi diretti e indiretti. È lo stesso rifiuto ai progetti di riarmo di Italia, UE e Nato, che sottrae risorse ai servizi pubblici essenziali e impoverisce con la speculazione i salari sia pubblici che privati; progetti che impongono ai lavoratori delle fabbriche abbandonate al loro destino il ricatto della salvezza attraverso la produzione militare”.
Il sindacato precisa infine che “qualsiasi azione che minaccerà l’azione della Global Sumud Flottilla e l’incolumità degli equipaggi vedrà l’USB chiamare lavoratori, cittadini e studenti alla mobilitazione, preparando sin da subito nei posti di lavoro le condizioni per lo sciopero generale. Da Genova è partito un segnale, non assisteremo inermi e silenziosi di fronte ad una delle pagine più buie della storia”.