Genova – Mentre proseguono le indagini sull’assalto squadrista al liceo Da Vinci cresce la preoccupazione tra gli studenti, per le famiglie e per le forze dell’ordine, per altre possibili azioni di forza” nei confronti di altre scuole occupate. Una specie di tam-tam circola da ore sulle chat studentesche di vari istituti e parla di possibili attacchi che potrebbero essere messi a segno nelle prossime notti.
Chat che potrebbero essere già nella disponibilità delle forze dell’ordine che indagano sul gravissiomo episodio al liceo Leonardo da Vinci ma anche su altri due blitz compiuti nei giorni scorsi in altri due istituti: all’istituto Calvino di Borzoli e al Nautico San Giorgio.
I due attacchi sono entrati nelle indagini su quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica al liceo Da Vinci, in via Arecco e potrebbero essere collegati da un’unica regia e molto probabilmente, dagli stessi teppisti con la passione per il duce e per una storia che probabilmente non conoscono neppure nella sua completezza e drammaticità.
I messaggio che circolano sulle chat parlano di “attacchi imminenti” e non è chiaro se si tratti di uno stupido scherzo o se, realmente, ci sia qualcuno che in qualche modo conosce le mosse degli squadristi e può mettere in allarme altri studenti.
Di certo le analisi tecnologiche delle chat potrà dire esattamente, ai tecnici incaricati, chi abbia spedito i messaggi e nel caso di un falso allarme, far scattare l’accusa di “procurato allarme”. Nel caso di una reale emergenza, però, la situazione si farebbe davvero seria perché significherebbe che i teppisti con la passione per Mussolini non sono affatto pentiti di quanto successo ed anzi “sfidano” apertamente le forze dell’ordine facendo trapelare la loro intenzione di colpire ancora.
Cresce l’allarme tra gli studenti e molto probabilmente aumenteranno i controlli e la sorveglianza sugli istituti scolastici occupati come il Bergese, l’IIS Carlo Rosselli e il Firpo Buonarroti.
Dal canto loro gli studenti che occupano si stanno organizzando con servizi di sicurezza, con videocamere per riprendere ogni movimento sospetto e per mandare in diretta, sui social, eventuali attacchi. Lo scopo far scattare velocemente l’allarme, condividerlo il più possibile mentre altri chiameranno le forze dell’ordine chiedendo l’immediato intervento.



























