Genova – Una giovane ragazza con sindrome dello spettro autistico costretta a restare a lungo in attesa al pronto soccorso dell’ospedale Galliera, nonostante sia evidente lo stress e il disagio patito. Lo denuncia Marco Macrì, portavoce di Genova Inclusiva, associazione che tutela persone con disabilità e le famiglie con figli con diagnosi di autismo.
“La giovane si è recata al Pronto Soccorso dell’ospedsale Galliera – racconta Macrì – e nonostante abbia fatto presente la sua condizione e avvisato delle difficoltà alle lunghe attese, ai luoghi affollati e ai rumori, il personale le ha risposto che doveva “aspettare come gli altri”, negandole quella sensibilità che le sarebbe dovuta per la sua condizione”.
Il rappresentante dell’associazione racconta di aver anche tentato un dialogo con la Direzione dell’ospedale ma senza ricevere risposta.
“L’inclusione, quella vera, resta quindi solo nelle brochure – lamenta Macrì – E non serve a nulla chiamare la direzione dell’ospedale per segnalare il caso: la risposta è il silenzio. Il silenzio di chi preferisce difendere la facciata invece di affrontare la sostanza”.
Secondo la denuncia di Genova Inclusiva non sarebbe nemmeno la prima volta.
“La stessa ragazza – racconta Macrì – era già stata trattata in modo inopportuno in passato, con tanto di visita saltata e appuntamento recuperato solo dopo che la vicenda era finita sui giornali. Insomma, finché non si fa rumore, nessuno ascolta”.
Secondo Genova Inclusiva “si parla tanto di umanizzazione della Sanità. Peccato che, nella realtà siamo ancora ben lontani”.
Ultimo “caso” di una lunga serie che l’associazione contesta come la sala recentemente inaugurata al pronto soccorso.
“Per far sembrare tutto efficiente – spiega Macrì – si inaugura una sala “in disparte”, pensata per rendere i pronto soccorso meno affollati agli occhi del pubblico. La solita operazione di maquillage istituzionale: la folla non sparisce, si sposta. Il disagio non si cura, si nasconde e intanto i bisogni speciali di chi ha una disabilità certificata vengono negati” .
























