Genova – Cassonetti pieni e spazzatura che inizia a invadere anche i marciapiedi. In molte zone del capoluogo ligure la raccolta dei rifiuti è ferma a prima di Natale e la situazione potrebbe degenerare con il nuovo stop di Capodanno.
L’emergenza rifiuti continua a farsi sempre più seria a Genova e le risposte che arrivano dalle Istituzioni non rassicurano i genovesi.
Le zone più “colpite” sono quelle collinari di Marassi e San Fruttuoso ma anche diverse zone di Pegli e di Sestri Ponente. Lo scenario sempre lo stesso: cassonetti stracolmi di immondizia, raccolta differenziata ferma da settimane e rifiuti che iniziano a tracimare sui vicini marciapiedi.
Una situazione che, purtroppo, non sembra destinata a trovare una rapida soluzione visto il blocco della discarica di Scarpino e le difficili trattative dell’Amiu per trovare un luogo dove conferire la spazzatura.
Secondo il Comune di Genova la situazione sarebbe più critica lungo le strade più strette dove non passano i camion ma i genovesi rispondono che i cassonetti sono stracolmi anche in zone tranquillamente servite da Amiu con i mezzi quindi non ci comprende quale sia il motivo che impedisce la raccolta.
Dopo le feste natalizie la situazione è preoccupante ma il Capodanno alle porte potrebbe rappresentare un ulteriore peggioramento. Pranzi e cene delle feste aumentano la produzione di rifiuti e inoltre i bidoni ricolmi potrebbero solleticare la fantasia di qualche imbecille in vena di “fuochi” particolari per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
In ballo la possibilità di rinnovare gli accordi con gli inceneritori di Piemonte e Lombardia ma anche la possibilità di trasferire almeno 100 tonnellate al giorno di rifiuti nella vicina provincia di La Spezia e, in particolare, presso l’impianto di Saliceti.
Qui la rumenta viene separata e avviata a inceneritori e cementifici e alla discarica ma il costo è di circa tre volte superiore alle attuali spese di Amiu.
Un costo che ovviamente ricadrà sulle tasse dei genovesi.