Dubai – La storia dell’uomo musulmano che lascia annegare la figlia per non farla salvare da due bagnini uomini è una bufala o, perlomeno, è una notizia del 1996 e raccontata pure male.
Il caso, sollevato enigmaticamente da molte autorevoli Testate giornalistiche italiane ed estere (che dovrebbero controllare le notizie che pubblicano), è da prima pagina: un uomo che lascia morire la propria figlia in mare e impedisce ai bagnini di salvarla per “non disonorarla”.
E infatti, in poche ore, dopo essere stata lanciata da un quotidiano on line di Dubai non proprio famoso per la affidabilità delle proprie news, la notizia fa il giro del mondo e viene trasmessa persino nei principali notiziari Tv di ogni Paese.
In Italia, ad abboccare alla bufala, sono Testate autorevoli, di quelle che spesso “fanno la morale” sulla serietà dei quotidiani on line.
In breve il caso diventa nazionale e mondiale e le polemiche si arroventano: in molti si lanciano in strali contro la comunità musulmana accusandola di ogni empietà.
Si scopre, però, che la notizia, passata per “fresca di giornata” risalirebbe addirittura al 1996 e, a causa di un errore non si sa quanto voluto, da parte del cronista, trasformata in caso appena successo.
L’equivoco nasce perchè il giornale on line di Dubai intervista il comandante di una sezione delle forze dell’ordine che si occupa di sicurezza in mare.
La cronista chiede al militare di ricordare il fatto che più lo ha colpito nella sua carriera e quello, senza pensarci un attimo, racconta la storia di una giovane donna morta in mare in circostanze ancora tutte da chiarire e su cui nessuno è in grado di dare precisazioni.
Come la notizia della morte della giovane in mare si sia trasformata in quella di un uomo “asiatico” che impedisce ai bagnini di salvare la vita alla figlia per non “disonorarla”, non è dato sapere ma fa male al giornalismo per due motivi: il primo è che si suppone che Testate giornalistiche di primo piano come quelle che hanno ripreso la notizia dovrebbero verificare la veridicità delle fonti e la seconda perchè è inequivocabilmente un tentativo di gettare discredito sui credenti musulmani, dipingendoli come selvaggi e crudeli. Ossessionati a tal punto dalla loro religione da accettare che la propria figlia anneghi pur di non farla toccare da un uomo.
La vicenda, bizzarra e tragica, ha poi un risvolto che ha quasi del ridicolo: chi mai potrebbe credere che due bagnini (alcune fonti dicono addirittura tre) lascino che una persona muoia annegata perchè il padre lo chiede?
Basterebbe questo a domandarsi come sia possibile credere, ammettendo la buona fede, ad una notizia davvero incredibile.
Ora le autorevoli Testate giornalistiche fanno il “dietro front” distinguendosi tra quelle che fanno finta di nulla, quelle che trasformano la notizia in una “notizia sulla bufala” e chi addirittura fa sparire la notizia dal proprio sito on line. Probabilmente per la vergogna.