Roma – L’Italia, lo sappiamo, è il fanalino di coda in Europa in fatto di digitalizzazione, in particolare in merito alla scuola.
Pochissimi istituti infatti sono dotati di connettività, ed i rari computer, spesso ricevuti in regalo, sono obsoleti.
Pare però che qualcosa si muova.
E’ stato infatti varato il nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale, che prevede finanziamenti interessanti: 600 milioni per connettività e laboratori, 200 per rinnovare la didattica, 140 per la formazione del personale docente.
Presentato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, rappresenta un primo passo verso un processo di adeguamento ai modelli formativi europei ed internazionali, che da decenni hanno avviato l’affiancamento delle nuove tecnologie, ai tradizionali metodi di studio.
Lavagne elettroniche al posto di ardesia e gessetti, tablet invece di pesantissimi quanto costosissimi libri, registro online delle presenze, potrebbero quindi diventare realtà anche nella nostra analogica nazione.