Sori – Saranno decine di micro cariche di esplosivo a porre la parola fine su una battaglia legale durata 50 anni per l’ecomostro di Case Cornua, sulla alture della cittadina rivierasca.
Questo pomeriggio, infatti, la struttura in cemento armato che giace da decenni sulla strada provinciale 67 che collega Sori al Monte Fasce ed al quartiere genovese di Apparizione, verrà abbattuto.
Una vittoria per il comune di Sori che ha finalmente trovato un accordo con i proprietari dello scheletro di cementi armato e ottiene la distruzione del manufatto e il terreno su cui è stato costruito.
Un recente accordo tra la proprietà e il Comune ha infatti permesso di porre fine alla battaglia legale che dura ormai da 50 anni e che si trascinava tra le aule dei tribunali con spese ingenti per la civica amministrazione e per il responsabile dei lavori.
Il cantiere era stato bloccato per una serie di anomalie ed abusi e ora verrà completamente distrutto da un’esplosione controllata che avverrà alle ore 15.
La vertenza si chiude con la bonifica dell’area e la cessione al Comune e il pagamento delle spese processuali ammontanti a circa 11mila euro.
I proprietari potranno costruire una cubatura di egual misura in una zona già individuata dal Piano regolatore del Comune di Sori.
A causa dell’esplosione verrà chiusa al traffico temporaneamente e a partire dalle 14,30, la strada che collega Sori con Uscio e il Monte Fasce.